VALERIO CUCCARONI
Cronaca

Domani riapre l’Italia. Bufera sull’assessore: "Cinema parrocchiale?. Non era denigratoria"

La battuta di Tombolini con tanto di imprecazione nel Consiglio diventato un ring "Io andavo nella sala dei Salesiani, nulla di negativo. Ma si stava parlando d’altro".

Domani riapre l’Italia. Bufera sull’assessore: "Cinema parrocchiale?. Non era denigratoria"

L’asssessore Caucci tappa la bocca al collega Tombolini dopo lo sfogo in Consiglio

Il Cineteatro Italia riaprirà domani, dopo cinque mesi di stop forzato. Le proiezioni riprenderanno con il film di Claudio Giovannesi "Hey Joe", che sarà proiettato alle ore 18.30, alle 21 e nei giorni successivi, con la consueta programmazione, fino a mercoledì, quando è prevista l’inaugurazione della sala, dopo i lavori di adeguamento. A tenere banco, però, non sono le critiche al film con James Franco (peraltro discrete), ma l’appellativo di "cinema parrocchiale porca t***a", assegnato al cinema Italia dall’assessore comunale ai Lavori pubblici Stefano Tombolini, durante il consiglio comunale di mercoledì scorso, caratterizzato dai toni accesi di maggioranza e opposizione, con tanto di imprecazioni.

A Tombolini ha risposto ieri, dopo aver letto le cronache cittadine, Chiara Malerba, che gestisce la sala di corso Carlo Alberto con Francesco Nocciolino. "Leggendo le dichiarazioni degli assessori – ha dichiarato Malerba su Facebook, riferendosi all’epiteto tomboliniano – emerge la loro totale ignoranza rispetto al settore dell’esercizio cinematografico. Ma non è una colpa, ognuno ha il proprio specifico. Serve un po’ di chiarezza". Dopodiché Malerba passa a spiegare che, sì, "il cinema Italia, che addirittura riempie le loro bocche di imprecazioni, è un cinema ‘parrocchiale’, è vero. Ma non siamo nell’Italia di don Camillo e Peppone (e un po’ devo ammettere che ce la fanno rimpiangere) e di parrocchiale il cinema Italia ha solo gli affitti - lauti - che la società che lo gestisce paga alla proprietà dell’immobile, che, quella sì, è ‘parrocchiale’. Una società, la mia, regolarmente iscritta alla Camera di commercio come quella che gestisce il Goldoni. Con 4 dipendenti tutti regolarmente stipendiati come al Goldoni". Malerba quindi entra nel merito delle differenze tra i gestori dei due cinema (Smeriglio, che amministra la sala del centro, è anche un distributore) e delle scelte effettuate durante il Covid (i cinema Azzurro, Italia, Galleria sono rimasti aperti; il Goldoni, o meglio il Movieland, ha chiuso).

Come spiega l’assessore Tombolini la scelta del suo epiteto?

"Ho esclamato che l’Italia è un cinema parrocchiale – ci racconta – perché stavamo discutendo la nota di aggiornamento del Documento unico di programmazione e quell’immobile, per cui non ci sarebbe stata la necessaria attenzione da parte dell’amministrazione secondo l’opposizione, non c’entrava nulla. Io sono cresciuto ai Salesiani – continua Tombolini – e andavo proprio in quel cinema, per cui la mia definizione non era denigratoria".

Quindi non intendeva squalificare il cinema Italia?

"No, sebbene ci sia bisogno di un salto di qualità, per rendere la visione più comoda e più piacevole nei mesi invernali. Quella sala ha bisogno di essere portata a un livello superiore e noi siamo pronti ad aiutare i privati che investono".

Cosa intende dire?

"Se i conti tornano, l’idea è sostenibile e non è un duplicato di altre iniziative, l’amministrazione è sempre aperta alla collaborazione!"