VALERIO CUCCARONI
Cronaca

Divertimento pensante nel viaggio di due eroi tra peripezie e nemici

"La città proibita" ha una trama da film d’avventura, che segue lo schema di Propp e il viaggio dell’eroe di...

"La città proibita" ha una trama da film d’avventura, che segue lo schema di Propp e il viaggio dell’eroe di...

"La città proibita" ha una trama da film d’avventura, che segue lo schema di Propp e il viaggio dell’eroe di...

"La città proibita" ha una trama da film d’avventura, che segue lo schema di Propp e il viaggio dell’eroe di Vogler. Il regista, Gabriele Mainetti, però, non mette in scena un solo eroe, come nella tradizione, bensì due. Il primo è un’eroina: si chiama Mei (Yaxi Liu), ha imparato il kung fu dal padre, viene dalla Cina ("con furore", come Bruce Lee, su cui è ricalcata) e cerca la sorella scomparsa, penetrando con la forza nel ristorante cinese che dà il titolo all’opera. L’altro eroe si chiama Marcello (come Mastroianni nella "Dolce vita"), è un giovane cuoco e gestisce un ristorante in difficoltà, perché anche suo padre (Luca Zingaretti), il proprietario, è scomparso, lasciando soli con i debiti il figlio e la moglie (Sabrina Ferilli). In questo gioco di doppi, gli eroi compiono insieme una serie di peripezie, con aiutanti positivi e negativi, mezzi magici, antagonisti, fino a quando si arriva al punto di massima tensione (spannung), poi c’è lo scioglimento finale (allerta spoiler): Marcello e Mei tornano all’equilibrio iniziale. Tuttavia, secondo quanto previsto da Campbell, nel saggio "L’eroe dai mille volti" tradotto nel manuale per sceneggiatori "Il viaggio dell’eroe" di Vogler, non manca un trickster (imbroglione), né l’elisir di lunga vita con cui si conclude la fiaba. Il tutto condito con buone dosi di commedia all’italiana. Risultato: divertimento pensante.