GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Dissapori sul lavoro: rissa tra due operai

Il proprietario della ditta li chiama per riappacificarsi e invece finisce a pugni e percosse: la polizia ha denunciato un 21enne

I controlli della polizia

I controlli della polizia

Convocati dal datore di lavoro per riappacificarsi. Ma al contrario lui, un 21enne siciliano, ha reagito in maniera violenta nei confronti di un collega e lo ha colpito: deferito per lesioni personali dolose.

Il giovane è stato denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria competente lunedì, al termine dell’attività investigativa portata avanti dalla Polizia di Stato del Commissariato di Jesi. I fatti risalgono al mese di settembre scorso, quando un operaio jesino di 27 anni è stato convocato assieme a un altro suo collega dal datore di lavoro, responsabile di un consorzio, in modo da sanare alcuni vecchi dissidi che si erano venuti in ambiente lavorativo.

Al cospetto del titolare, tuttavia, è successo l’imponderabile. Perché piuttosto che placarsi, gli animi si sono in realtà surriscaldati al punto tale che uno dei due ha colpito l’altro con un pugno e con varie percosse. Ne è nata una breve colluttazione, poi prontamente interrotta dal datore di lavoro. Il ragazzo aggredito, allora, aveva dovuto fare ricorso alle cure mediche dei sanitari, per poi essere dimesso con una prognosi di tre giorni per ematoma al braccio e al piede. Grazie alle informazioni acquisite dai poliziotti, che hanno operato meticolosamente per ricostruire i contorni dell’accaduto, è stato possibile raccogliere elementi di responsabilità penale a carico di un dipendente, un siciliano di 21 anni, poi denunciato alla Procura per lesioni personali dolose.

Non l’unico intervento effettuato lunedì dal personale del locale Commissariato. Gli uomini della Polizia di Stato, e in particolare quelli delle Volanti, hanno infatti denunciato in stato di libertà all’autorità giudiziaria anche un marocchino di 33 anni per il reato di inosservanza continuata della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Si tratterebbe della quinta violazione. L’ultima risale allo scorso 11 gennaio, nel weekend appena trascorso. Intorno alle 22.50, gli agenti hanno provveduto a controllare il sorvegliato speciale, che ha l’obbligo di permanenza in casa dalle 22.30 della sera fino alle 7 del mattino successivo. Ma i svariati tentativi suonando al citofono dell’appartamento e le ripetute telefonate sul suo cellulare personale non avrebbero prodotto alcun effetto per contattarlo. Sarebbe stato invece il fratello di lui a riferire che il 33enne non si trovasse in casa, ovvero che era uscito in compagnia di alcuni amici, ma lui non era a conoscenza di dove posse trovarsi. Pertanto è stato rintracciato due giorni fa e, a quel punto, nei confronti dello straniero è scattato il deferimento. Secondo le ricostruzioni, è la quinta inosservanza continuata della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza con l’obbligo di soggiorno.