MARINA VERDENELLI
Cronaca

Danni dal tatuaggio tolto. Ma a processo finisce lei

Ancona, una 40enne nigeriana aveva denunciato uno specialista di Fabriano per delle lacerazioni sulla pelle. Ora si ritrova accusata di tentata estorsione

Ancona, 1 febbraio 2023 – Quel tatuaggio sul braccio non le piaceva più e così si era rivolta ad un dermatologo per farselo togliere. Dopo diverse sedute però la rosa che aveva impressa nella pelle non era sparita del tutto. L’epidermide sarebbe rimasta lacerata per i trattamenti al laser tanto da comprometterne anche la sensibilità e lo stesso movimento del braccio. La donna, 40 anni, nigeriana, aveva fatto scrivere due lettere di diffida da un legale, indirizzate al medico che l’aveva trattata, uno specialista di 60 anni, chiedendo un risarcimento danni altrimenti si sarebbe rivolta alla magistratura. Adesso si ritrova imputata per tentata estorsione. Ieri il gup Alberto Pallucchini l’ha rinviata a giudizio e il processo per lei si aprirà il prossimo 18 aprile, davanti al giudice Carlo Cimini.

Il suo avvocato, Marco Flavio Torelli, aveva chiesto il non luogo a procedere sostenendo che la sua assistita aveva solo fatto valere un suo diritto, quello del risarcimento del danno subito per una lesione permanente al braccio, tanto da vergognarsi anche ad indossare magliette con le maniche corte. Al dermatologo, con studio nel Fabrianese, la 40enne si era rivolta nel 2011 e poi mano a mano aveva fatto i trattamenti al laser per cancellare un grosso tatuaggio al braccio sinistro. Nonostante le sedute fatte non aveva ottenuto il risultato voluto. Trovandosi l’arto deturpato, e peggiorato rispetto a quando aveva il tatuaggio, pretendeva almeno un risarcimento danni in denaro, pari a 150mila euro.

Da un avvocato aveva fatto inviare due lettere di diffida. La prima ad agosto del 2019, dove il legale a cui si era rivolta contestava per conto della sua assistita una negligenza professionale al dermatologo. Nella lettera si faceva riferimento al primo intervento di cancellazione del tatuaggio che però aveva rovinato la pelle della donna. Tornata a casa la nigeriana aveva riscontrato ferite e quindi si era rivolta di nuovo al dermatologo per farglielo presente. Tornata in ambulatorio dal professionista sarebbero state pattuite delle ulteriori sedute al laser, per recuperare la situazione, più l’asportazione chirurgica di alcune strisce di pelle. Gli interventi al laser avevano cadenza settimanale, fino al 2017, senza risoluzione del problema e, a detta della donna, ulteriormente peggiorata.

Ci avrebbe rimesso anche la funzionalità del braccio. L’avvocato aveva quindi diffidato il medico al risarcimento dei danni e in caso di mancato riscontro, nei 15 giorni successivi, si sarebbe mosso nelle sedi opportune. La seconda lettera di diffida risale a gennaio del 2021. E’ allora che il medico ha sporto denuncia ai carabinieri per tentata estorsione. Tra i due ci sarebbe stato anche un tentativo di mediazione ma non andato a buon fine. La verità sarà stabilità dal processo.