
Dalla via "Ad Alto" a "Catena": ecco il significato di quelle scelte
Chi ama la storia di Ancona, chi cerca di scoprirne ogni angolo, sopratutto chi si pone domande sui perché più strani legati alla città, troverà sicuramente interessante il libro: "Stradario storico" curato dall’Ufficio di statistica del Comune di Ancona ed edito nel 2001 dalla Tecnoprint. Si tratta di un’opera non scontata, perché nelle sue pagine possiamo ritrovare tutte le vie di Ancona, sino a quell’anno, riportate in elenco alfabetico e ben specificate nel tratto, con inizio, fine e incroci, il rione in cui si trovano e, questa è la vera chicca, la motivazione che ha portato alla scelta, di quel personaggio o evento storico, l’Amministrazione.
Infatti, come scrive nella prefazione, l’allora sindaco Fabio Sturani, "Ci sono tanti modi di leggere la storia della città, da ricostruirne i passi, i gusti, le passioni politiche e civili. Anche attraverso i nomi delle strade. Non semplici mittenti, non solo diciture d’indirizzi, le intitolazioni delle vie raccontano in nome di chi si è costruita una città".
Primo nome in elenco "Ad Alto", da via Oberdan a via Torrioni, rione di Capodimonte. Si chiama così perché San Francesco quando venne, nel 1219, ad Ancona per imbarcarsi nella nave che lo avrebbe portato in Oriente e gli fu chiesto dove doveva essere eretta una chiesa per i suoi frati, rispose "in alto". Da qui l’appellativo della chiesa che fu poi eretta, San Francesco ad Alto, da cui prese il nome la via, trasformata poi in caserma e oggi distretto militare. Nel paragrafo sono poi indicate le varie modifiche che furono fatte nel tempo al tratto stradale e l’odierno percorso. Restando sempre in tema di curiosità "via Catena" che va da via Pizzecolli a Piazza Santa Maria, nel rione del Porto.
È un’antica denominazione che deriva dalla catena che impediva l’accesso all’arco del Palazzo della Prefettura, dalla parte di via Pizzecolli. "Via Posatora", da via Ascoli Piceno a via del Fornetto, nel quartiere di Posatora. Si chiama così perché la tradizione vuole che in questo luogo, dove oggi vi è la bellissima chiesetta, vi si fosse posata la Santa Casa prima di stabilirsi a Loreto.
Per parlare di personaggi "Piazzale Martelli", da via Indipendenza a via Villarey, rione di san Pietro. Nato ad Ancona nel 1911, Raffaele Martelli fu canonico, professore di retorica nel seminario ed educò tantissimi giovani. La polizia lo definiva uno dei più ardenti e sfacciati nemici del governo. Prese parte alla campagna del Veneto nel 1814 e si distinse nell’assedio di Ancona del 1849. Nel 1851 si aggregò alla missione benedettina in Australia dove morì nel 1880 dopo aver condotto una vita povera e faticosa.
Claudio Desideri