ANDREA PONGETTI
Cronaca

Dalla prima medaglia di Pierini fino a Rossini, Trillini e Vezzali

Provincia dorica grande protagonista da sempre nella competizione a 5 cerchi a partire dall’edizione 1912

Dalla prima medaglia di Pierini fino a Rossini, Trillini e Vezzali

Dalla prima medaglia di Pierini fino a Rossini, Trillini e Vezzali

Il via alle Olimpiadi sempre più vicino (apertura il 26 luglio) e nelle Marche, nella provincia di Ancona in particolare, l’attesa è spasmodica perché mai come questa volta il nostro territorio è assoluto protagonista. Tre nomi su tutti: gli anconetani Gianmarco Tamberi, che ha pure l’onore di portare il tricolore alla cerimonia inaugurale, e Tommaso Marini e la chiaravallese Sofia Raffaeli hanno tutto per centrare un oro storico, che nel caso di "Gimbo" sarebbe un bis mai riuscito a nessuno nell’alto. L’entusiasmo attuale non parte da zero nel presente, ma trova le sue radici da un passato glorioso, spesso dimenticato, che ha fatto dell’anconetano una terra di campioni leggendari, nelle più svariate discipline: un luogo non solo di turismo e buon cibo, ma anche di straordinari fuoriclasse che dalla periferia di una piccola provincia hanno saputo raggiungere il tetto del mondo. Il Carlino vuole ricordare questi nomi talvolta misconosciuti, a partire dal primo marchigiano medagliato alle Olimpiadi: Serafino Mazzarocchi da Montegranaro, oro nella ginnastica a Stoccolma 1912, oltre un secolo fa. Il primo della provincia a medaglia è invece Gastone Pierini, nato ad Ancona nel 1899 e morto a San Paolo del Brasile nel 1967: bronzo nel sollevamento pesi a Los Angeles 1932. Lunga attesa ed inizia la leggenda dell’anconetano Galliano "Liano" Rossini nel tiro a volo: il campionissimo, morto nel 1987 a 60 anni e a cui è intitolato il palasport del capoluogo, è oro a Melbourne 1956 e argento a Roma 1960, dove è argento pure il pugile fabrianese Primo Zamparini, ora ottantacinquenne. Salto in avanti a Mosca 1980, le Olimpiadi del boicottaggio Usa ma non solo: per il nostro territorio nessuna medaglia ma nell’alto 15° Marco Tamberi, padre ed ex tecnico di Gianmarco. Si torna a Los Angeles e tornano le medaglie con Stefano Cerioni: lo jesino, attuale Ct della Nazionale, è oro nella gara a squadre e bronzo nell’individuale nel 1984.

Nel 1988 farà il bis, vincendo stavolta l’oro nel fioretto individuale, il primo di una scuola jesina che negli anni dopo saprà fare anche meglio: sempre a Seoul 1988 da segnalare la presenza del senigalliese Massimo Costantini, primo italiano a qualificarsi nel tennistavolo. Trionfi in serie a Barcellona 1992: l’anconetano Alessandro Corona è bronzo nel canottaggio ma è soprattutto una eroica Giovanna Trillini, oro nonostante un infortunio sia nel fioretto a squadre che nell’individuale a lasciare un segno indelebile. La jesina, con la concittadina Valentina Vezzali è oro a squadre pure ad Atlanta 1996 quando nell’individuale arrivano rispettivamente un bronzo e un argento: argento pure per il falconarese Samuele Papi nel volley. Papi è bronzo a Sidney 2000, dove Vezzali e Trillini (portabandiera) si ripetono ancora: doppio oro per Valentina, oro e bronzo per Giovanna. Film simile ad Atene 2004: Vezzali batte Trillini in una finale Made in Jesi, Papi è argento nel volley.

A Pechino 2008 Vezzali conquista il terzo oro olimpico individuale consecutivo, e poi con Trillini il bronzo a squadre. A Londra 2012 altro show jesino: Di Francisca oro nel fioretto singolo e a squadre con Vezzali, che nell’individuale stavolta è terza. Nel volley bronzo per il falconarese Papi e gli ostrensi Bari e Birarelli. Quindi, a Rio 2016 argento per la jesina Di Francisca, per Birarelli nella pallavolo e per la pallanotista osimana Francesca Pomeri.