PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Dal presidente al prefetto: "Nessuno mi ha informato. Chiederò spiegazioni": "Uno in ogni regione"

Confermata l’indiscrezione del Carlino. Acquaroli: "Restiamo perplessi". Il responsabile del governo in città: "L’indirizzo del Premier è chiaro".

Dal presidente al prefetto: "Nessuno mi ha informato. Chiederò spiegazioni": "Uno in ogni regione"

Confermata l’indiscrezione del Carlino. Acquaroli: "Restiamo perplessi". Il responsabile del governo in città: "L’indirizzo del Premier è chiaro".

"L’indirizzo del Premier è chiaro: ogni regione deve avere il suo Centro per i rimpatri e le Marche non lo hanno, prima o poi lo avranno ma non so dirvi quando. La soluzione di Falconara è l’unica trovata finora nelle Marche dal punto di vista logistico e fisico. Diverse sono le idee politiche sui Cpr. No, sui tempi ripeto non saprei dirvi, certe valutazioni spettano al Governo. Per il resto c’è poco altro da aggiungere rispetto a ciò che già sapete". Il prefetto di Ancona, Saverio Ordine, conferma pur senza fornire dettagli il via ai lavori preparatori per la realizzazione del Centro per i rimpatri di via delle Caserme a Falconara. Non esistono soluzioni alternative secondo l’inquilino di Palazzo del Governo, ma al netto degli omissis il centro si farà.

La notizia rivelata ieri dal Carlino, stavolta verificata e ufficiale, è chiara, ma la decisione di partire con i lavori proprio nel mese di settembre, per la precisione il 18, non sarebbe stata condivisa con le autorità locali. Nessuno sembra aver avvisato né la Regione, a partire dal presidente Acquaroli, né il sindaco di Falconara Signorini. Sulla questione il governatore delle Marche ieri è stato chiaro: "Ho letto come tutti voi la notizia sul giornale, un articolo che ha riacceso un faro sulla questione dei Cpr, di cui non siamo stati messi a conoscenza. Sto cercando delucidazioni in merito attraverso le autorità competenti e attendo una risposta sulle reali intenzioni – è stato il commento del governatore Francesco Acquaroli – Il dossier del Cpr è sui nostri tavoli da un anno e oggi leggiamo che qualcosa si sta muovendo, ripeto, senza che nessuno ci abbia informato. Le perplessità di molti, compresa la nostra, su quel progetto restano, ma ripeto, prima voglio capire bene cosa stia accadendo, il tutto nella massima trasparenza. Fa strano venire a conoscenza così di questa accelerazione dell’iter".

Probabilmente la mancata comunicazione di quanto sta succedendo nel sito dell’ex aeroporto militare è legata alla scelta fatta dal Governo attraverso Invitalia, la società in seno al Ministero dell’Economia, che si occupa dei progetti e dei lavori nel Paese. La società ha acquisito il controllo dell’area ex militare alle spalle dell’Hotel Avion e di fronte a due imprese – la Sintexcal che effettua lavori stradali e la Heidelberg che produce calcestruzzo – dal demanio. Due settimane fa ha iniziato un intervento preliminare, ossia le indagini del terreno per averne la piena idoneità prima di edificare il centro, lavori rapidi che dovrebbero durare una cinquantina di giorni con una spesa di circa 55mila euro. Una volta ottenuto il via libera sotto il profilo geologico si passerà alla messa in pratica della progettazione, già realizzata e che prevede un centro simile a quello che il governo sta inaugurando nel nord dell’Albania. Di fatto sarà molto simile a un carcere e capace di ospitare fino a cento migranti irregolari. Nel frattempo sono partiti anche dei lavori di manodopera nell’area dell’ex aeroporto militare come la sistemazione di una mura di protezione e la sostituzione dei reticolati e del filo spinato.