Nel suo intervento a Numana, Vittorio Sgarbi ha molto enfatizzato la bellezza e l’importanza storica ed artistica del Rinascimento Adriatico, quello che si sviluppò tra Venezia e le Marche parallelamente al più famoso asse Firenze - Roma. Carlo Crivelli e Lorenzo Lotto sono stati da lui indicati come i pilastri propulsori di tale corrente. La sensazione, e anche alcune voci raccolte sono state quelle che qualcosa stia per bollire in pentola per celebrare tale magnificenza proprio ad Ancona, dopo le recenti mostre tenute nel Maceratese. Non ci stupiremmo che lo stesso critico e sottosegretario stia pensando ad un proprio contributo, che sancirebbe tra l’altro una sorta di "riconciliazione" con il capoluogo, da lui più di una volta criticato. Sembrano insomma lontani i tempi in cui lo stesso Sgarbi definiva "dissociati" gli anconetani in fatto di arte: "Quando si parla di arte e cultura, i cittadini di Ancona non rispondono presente. Forse gli ci vorrebbe uno psicologo". Parole che destarono rabbia e incredulità nell’allora sindaco del capoluogo Fiorello Gramillano, ma che oggi, alla luce di quanto affermato di recente dal critico d’arte, sembrano lontane anni luce: che sia l’inizio di una riconciliazione tra Sgarbi e Ancona? Questo ce lo dirà il tempo.
g.m.