di Giacomo Giampieri
ANCONA
Dopo la richiesta della Regione, il Governo Meloni ha riconosciuto lo stato di emergenza alle Marche in conseguenza degli eventi meteorologici estremi iniziati mercoledì e sfociati, soprattutto, nella tremebonda giornata di giovedì. La declaratoria, approvata ieri dal Consiglio dei Ministri, avrà la validità di 12 mesi e, contestualmente, Roma ha stanziato la somma di quattro milioni di euro per "garantire le misure e gli interventi più urgenti e prioritari di soccorso e assistenza alla popolazione interessata dall’evento e di ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche". A darne notizia, ieri, il ministro della Protezione civile e delle Politiche del mare Nello Musumeci, che ha proposto all’Esecutivo il provvedimento. Un provvedimento analogamente assunto per l’Emilia Romagna (20 i milioni stanziati, ndr). Era stato il governatore marchigiano, Francesco Acquaroli a far sapere – già venerdì – di voler avanzare la richiesta di stato di emergenza per un territorio ripiombato nell’incubo. Tre alluvioni in tre anni. Quella devastante del settembre 2022, che provocò danni per miliardi e tredici vittime nelle valli del Misa e del Nevola. Quella del maggio 2023, che interessò in prevalenza il Pesarese. Per arrivare a quella più recente, tra allagamenti, frane e smottamenti, che ha soprattutto colpito l’Anconetano. Da Marcelli di Numana alla Valmusone, per arrivare ad Ancona sud, Falconara (Castelferretti), era già accaduto nel 2006, e la zona nord (come Marotta) e alcuni territori costieri del Maceratese. La richiesta del presidente è stata evasa in tempi strettissimi da Roma. "Anche in questa circostanza il Governo si è dimostrato tempestivo e per questo voglio ringraziare il presidente Giorgia Meloni e il ministro Nello Musumeci – ha detto Acquaroli –. Lunedì (domani) incontreremo i sindaci dei Comuni che hanno subito danni per un aggiornamento della situazione e per inviare nel più breve tempo possibile la ricognizione puntuale dei danni alla Protezione civile".
Gli uffici comunali stanno già effettuando una mappatura dei danni, da presentare domani. Entro venerdì dovrebbe arrivare un quadro preciso. "Stiamo quantificando questi primi 4 milioni decisi dal Consiglio dei Ministri – ha aggiunto l’assessore regionale alla Protezione civile Stefano Aguzzi –. Ci daranno una mano per andare incontro ai Comuni con le urgenze, le spese che hanno avuto nell’immediatezza, però la rendicontazione vera e propria verrà dopo le verifiche". Sono state centinaia le richieste di intervento effettuate dalla macchina del soccorso. Oltre 900 le operazioni portate a compimento soltanto dai vigili del fuoco. Ora si lavora, soprattutto, per rimuovere acqua e fango da abitazioni, imprese e garage.