Cyberbullismo, aumentano i casi Sono colpiti il 70% dei ragazzi

Cyberbullismo, aumentano i casi  Sono colpiti il 70% dei ragazzi

Cyberbullismo, aumentano i casi Sono colpiti il 70% dei ragazzi

Il cyberbullismo è un fenomeno che si è diffuso molto con l’arrivo delle nuove tecnologie, in particolare con i telefoni cellulari. Ma precisamente che cos’è? Si tratta di un comportamento aggressivo verso altre persone soprattutto utilizzando mezzi tecnologici, i più gettonati dei quali sono i social media. I più utilizzati sono sicuramente quelli in cui è possibile avviare conversazioni dirette con l’utente. Tra queste troviamo Instagram, Whatsapp, Snapchat e Discord, applicazioni diffuse soprattutto tra i giovani che le usano quotidianamente per contattare i loro amici. Attualmente in Italia colpisce il 15 per cento dei ragazzi, con una percentuale del 20 per cento nei ragazzi di 14 anni, che scende al 10 per cento nei ragazzi più grandi.

Purtroppo il bullismo, anche quello digitale, a volte porta a compiere gesti estremi, come il suicidio, cosa che valutano come opzione il 59 per cento delle vittime italiane. I metodi più diffusi nel cyberbullismo vanno ben oltre il conflitto verbale: spesso i "bulli digitali" riescono a risalire a informazioni private della vittima, come l’indirizzo ip o quello di casa, dati che poi usano contro sotto forma di ricatto. Con la pandemia di Covid-19 e il conseguente lockdown del 2020 questa forma di bullismo si è diffusa ulteriormente, portando il numero di ragazzi colpiti al 70 per cento. I motivi che spingono una persona a diventare un bullo, anche non digitale, sono davvero molti: spesso questi individui hanno problemi in famiglia, a volte perfino legati alla violenza domestica, o altre volte non ricevono abbastanza attenzioni dai genitori o parenti, e sono alla continua ricerca di attenzioni perché non ne hanno abbastanza, altre volte lo fanno per sembrare più divertenti rispetto agli altri o per non farsi escludere da un gruppo.

Spesso questi bulli sviluppano anche problemi legati alla gestione della rabbia, che spesso si trasforma in violenza fisica. Tutto quello che possiamo fare per difenderci dal cyberbullismo è evitare di rivelare le nostre informazioni personali, e ma soprattutto prestare maggiore attenzione sui social, limitandone il tempo di esposizione e facendone un uso più responsabile, evitando di credere al primo sconosciuto di turno che pretende di entrare nella nostra vita.

Francesco Pasquali,

Federico Ribe

e Alexander Giunti IIIA