Cup chiuso e niente ecografo: "Dirottata a Montecarotto"

Paziente dirottata da Senigallia a Montecarotto per visita ginecologica incontra difficoltà: Cup chiuso, mancanza di ecografo e servizio accettazione problematico. Situazione evidenzia carenze nel sistema sanitario.

Cup chiuso e niente ecografo: "Dirottata a Montecarotto"

L’ospedale di Senigallia va sicuramente rafforzato

Cup chiuso e niente ecografo, l’odissea di una paziente dirottata da Senigallia per una visita ginecologica al Poliambulatorio di Montecarotto. "Ho cercato di prenotare la visita a Senigallia, ma nonostante mi sia recata più volte al Cup, non sono riuscita a trovare un posto libero – spiega la paziente – mi sono state proposte diverse destinazioni e Montecarotto, nonostante i trenta chilometri, era quella più vicina, sia come distanza, che come tempi". Per la donna si trattava di un controllo, nessuna urgenza: "La visita l’ho prenotata con due mesi di anticipo e mi hanno chiamato per propormi una visita anticipata in quanto il giorno per cui ero prenotata non era disponibile, ho accettato per evitare di allungare ancora di più l’attesa". Lo sportello accettazione del Poliambulatorio di Montecarotto è aperto martedì e giovedì dalle 8,30 alle 12,30: "Ho atteso davanti allo sportello, ma nonostante le indicazioni lo davano aperto, era chiuso – prosegue – nel poliambulatorio c’era una sola infermiera che doveva correre da un posto all’altro, molto gentile e professionale, ma sicuramente impossibilitata a poter soddisfare tutte le richieste. Mi hanno detto che per pagare il ticket mi sarei dovuta recare a Moie o Jesi, ma mi sono rifiutata e ho chiesto di poter andare a Senigallia". Risolto il problema, la paziente si è seduta e ha atteso il suo turno: "In fila c’erano altre persone, nessuna c’era mai stata prima e venivano tutte da Comuni vicini – prosegue – come me avevano accettato la visita perché era l’unico posto disponibile con il Servizio Sanitario Nazionale, ma nessuno sapeva che la dottoressa si trovava a dover visitare senza l’ausilio di un ecografo. Una cosa assurda. Il medico, molto professionale ha fatto presente il problema ed ha fatto, quanto nelle sue possibilità senza ecografo. Ma se si reca una donna in stato interessante? Che visita può fare? Chissà se l’assessore regionale è a conoscenza di questo problema?". Mancanza di un ecografo nel 2024, servizio accettazione chiuso, le pazienti che si sono recate hanno trovato un ‘ospedale’ fantasma. "Mi chiedo se ha senso lasciare aperto un ospedale così, si parla tanto di prevenzione e poi negli ambulatori non sono presenti i macchinari per fare i controlli, gli spot servono a poco se non è possibile metterli in pratica. E inoltre sarebbe il caso di avvisare le pazienti della mancanza di un ecografo per evitare fare la strada inutilmente".