GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Crollo edificio, i residenti fuori anche a Natale

Eseguite le perizie: la palazzina sovrastante non si sarebbe spostata. Ma le mura rimangono lesionate. E per i lavori ancora nulla

Crollo edificio, i residenti fuori anche a Natale

Sarà un Natale fuori casa per le nove famiglie residenti al civico 19 di via Canonico 19 e al 24 di via Bordoni. Era il 29 settembre quando, a causa di un dissesto sismico in un terrapieno di confine tra i due immobili, è stato necessario procedere all’evacuazione delle palazzine e al conseguente sgombero delle circa venti persone che vi abitavano. Purtroppo, trascorsi oltre due mesi e mezzo, non vi sono ancora le condizioni per farle rientrare. Eppure, però, un piccolo – in realtà grande – regalo da mettere sotto l’albero ci sarebbe. Ovvero che l’edificio sovrastante, quello di via Canonico, non si sarebbe spostato e avrebbe, dunque, una certa stabilità. È emerso nel corso delle perizie commissionate dai proprietari delle abitazioni ed effettuate dagli specialisti durante queste interminabili settimane. L’altra parte del regalo, invece, è quella più complessa da scartare. Perché se è vero che il terreno, e di conseguenza l’immobile di via Canonico è fermo, non sta scivolando, la mura perimetrale è ancora pesantemente lesionata. Ed è lì dove bisognerà intervenire in maniera più corposa. Una volta effettuati i lavori, quindi, le persone potranno tornare. Sì, ma quando? Ecco la complessità. Sarà necessario, come spiegato dal legale delle famiglie Riccardo Casella al Carlino, operare per un rifacimento completo della mura, oltre ad una tura di pali per irrobustire l’area e contenere la "spinta". Un lavoro complesso, sicuramente molto oneroso ma che permetterebbe di consolidare il terreno e garantire tranquillità futura a chi vorrebbe tornare a vivere dentro le mura di casa sua. Ad allungare il calvario dei residenti anche la necessità di studiare bene le carte, coinvolgendo vari soggetti ed Enti. Circostanze, queste, che hanno dilazionato i tempi per un rientro anticipato. A prescindere, quelle opere strutturali andranno effettuate e solo una volta completate gli sfollati potranno ritrovare la loro routine. Oggi le persone continuano a "resistere" in affitto, a spese proprie, piuttosto che dai parenti o dagli amici, mentre una sola è stata per un lungo periodo in hotel a Montemarciano. Le parti in causa si stanno parlando e l’auspicio è di arrivare presto ad una risoluzione per avviare i lavori: l’obiettivo minimo è di provare a farlo già nei primi mesi dell’anno nuovo. Al tavolo anche la ditta che stava operando nel cantiere di via Bordoni e che, dopo lo sbancamento in estate, seguito da due mesi di stallo nelle operazioni, si era resa subito disponibile per effettuare il rinforzo della mura danneggiatasi il 29 settembre. Una data che resta scolpita nei pensieri di venti persone, da allora confinate fuori casa.