PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Crollo delle nascite, l’allarme del Salesi: "Abbiamo avuto 121 parti in meno"

Sono nati 1418 bambini contro i 1539 del 2023, l’analisi del capodipartimento di Ostetricia Andrea Ciavattini: "Siamo sempre meno lontani dalla soglia dei 500 parti l’anno fissata come limite per garantire la sicurezza".

Sono nati 1418 bambini contro i 1539 del 2023, l’analisi del capodipartimento di Ostetricia Andrea Ciavattini: "Siamo sempre meno lontani dalla soglia dei 500 parti l’anno fissata come limite per garantire la sicurezza".

Sono nati 1418 bambini contro i 1539 del 2023, l’analisi del capodipartimento di Ostetricia Andrea Ciavattini: "Siamo sempre meno lontani dalla soglia dei 500 parti l’anno fissata come limite per garantire la sicurezza".

Il tramonto della natalità riguarda tutto il Paese, compreso il capoluogo dorico. Nel 2024 all’ospedale materno-infantile Salesi sono venuti al mondo 1418 bambini, ben 121 in meno rispetto all’anno precedente. Un bilancio condiviso nella sua pericolosità: "Le nostre statistiche parlano chiaro, siamo scesi di circa il 9% rispetto ai 1539 parti del 2023 – spiega il capodipartimento di ostetricia e ginecologia dell’azienda Ospedaliero-Universitaria delle Marche, il professor Andrea Ciavattini – Tutto ciò è preoccupante, ovvio, sebbene il calo nazionale delle nascite sia superiore al 10%. Un anno fa il calo era stato molto più contenuto. Siamo di fronte a una situazione allarmante che ci induce tutti, ognuno con la sua competenza, a fare qualcosa. I punti nascita in provincia di Ancona, oltre al Salesi, sono appena due, gli ospedali di Jesi e Senigallia, anch’essi con numeri in calo e sempre meno lontani alla soglia limite dei 500 parti l’anno fissata come limite per garantire la sicurezza".

Intanto le cause sulla denatalità nel territorio anconetano, su cui il professor Ciavattini parla per quanto di sua conoscenza: "Dobbiamo migliorare la nostra struttura, renderla sempre più accogliente, in attesa del trasferimento al nuovo ospedale materno-infantile di Torrette su cui ancora non ci sono certezze sulla tempistica. La nascita è un evento e ogni donna ha diritto a partorire in un luogo bello e accogliente. Per questo motivo, di concerto con la direzione aziendale, abbiamo deciso di ristrutturare le sale parto, migliorarle. Non basta per invertire il trend, ma di certo aiuta. Servono, inoltre, spazi e aree condivise per le gestanti, maggior supporto".

Sul cosa fare per rallentare la denatalità si stanno arrovellando in molti, compresa la politica coi suoi incentivi economici, tuttavia servono interventi mirati e di medio-lungo periodo: "Il cambiamento sociale nel corso degli ultimi decenni e l’emancipazione della donna hanno giocato un ruolo evidente, ma il calo delle nascite si spiega anche con un’accentuata riduzione della fertilità femminile. Come emerso da studi scientifici, le abitudini alimentari, l’inquinamento atmosferico, il consumo di alcol, il fumo e altri fattori esterni stanno modificando i parametri genetici. È vero, le donne partoriscono in età sempre più avanzata, ma non ci si può basare soltanto su dati biologici. Sbagliato tralasciare l’importanza di alcuni studi sul fronte della procreazione medico assistita, la preservazione di ovociti di fronte a patologie oncologiche della donna. Sono passi che vanno fatti, certo in armonia tra concetti base come scienza ed etica. Qui potremmo far nascere oltre 2mila bambini l’anno, come avveniva dieci anni fa, eppure adesso facciamo più fatica di allora. Ci sono tante partorienti con diverse patologie, tant’è che le gravidanze a basso rischio sono appena il 10% del totale".

Per la cronaca, il primo nato al Salesi nel 2025, una bambina, risale alle 15,04 del 1° gennaio, l’unico nascituro di capodanno. Ieri i numeri si sono bilanciati grazie a ben 10 parti, in larga parte indotti.