Punibili solo per la bancarotta fraudolenta della banca e non per quella della sua controllata Medioleasing. Nel processo di Appello per il crac di Banca Marche la Procura ieri ha chiesto la condanna solo per l’ex direttore generale di Bdm Massimo Bianconi e per l’ex vice direttore generale Area Mercato Bdm Stefano Vallesi. Nessuna condanna chiesta ad entrambi per le posizioni che ricoprivano in Medioleasing dove Vallesi è stato direttore generale e Bianconi amministratore delegato. Se la Corte di Appello di Ancona accoglierà le richieste della pm Marina Tommolini i due imputati potranno contare su una riduzione di pena. In primo grado i giudici del tribunale ordinario non avevano fatto sconti e Bianconi era stato condannato a 10 anni e 6 mesi mentre Vallesi a 9 anni. La requisitoria della pm ieri è durata quasi due ore dove la Corte ha dovuto perdere tempo perché per l’ennesima volta mancava l’avvocato di uno dei ricorrenti in appello, il legale di Tonino Perini (ex vice presidente cda Banca Marche) che è ricorso al secondo grado perché non d’accordo con la formula assolutoria del tribunale ordinario dove è stato giudicato non colpevole perché il fatto non costituisce rato (rivendica la formula per non aver commesso il fatto). Il suo comportamento verrà segnalato all’ordine. In Appello sono ricorsi solo sette imputati, sei condannati già dal tribunale ordinario a gennaio scorso e uno assolto (Perini appunto). La pm Tommolini non ha chiesto condanne per Medioleasing per Bianconi e Vallesi perché manca la dichiarazione d’insolvenza. Per questo stesso motivo è stata chiesta l’assoluzione anche per Giuseppe Barchiesi, ex dg Medioleasing che in primo grado aveva preso 7 anni e mezzo di condanna, e Daniele Cuicchi, ex capo servizio commerciale Medioleasing che in primo grado era stato condannato a 4 anno e 6 mesi. Assoluzione chiesta anche per Massimo Battistelli, ex capo area crediti Bdm, che in primo grado era stato condannato a 4 anni e 10 mesi, e Giuseppe Paci, ex capo concessioni crediti Bdm condannato in primo grado a 5 anni e 8 mesi. Per la Procura avrebbero avuto un ruolo solo formale e marginale in una catena di responsabilità arrivate più a mote di loro. Per Perini, che chiedeva il cambio della formula assolutoria, la pm non ha ravvisato richieste diverse. L’avvocato Corrado Canafoglia, che tutela diverse parte civili nel processo, ha detto che "la requisitoria ha toccato alcuni elementi da noi più volte sollevati nel giudizio di primo grado in merito ad ulteriori responsabilità esterne al presente processo in merito al crack di Banca Marche". Il processo di Appello per Banca Marche continuerà l’11 novembre (per esigenze di spazio in aula si terrà sempre nell’aula collegiale del tribunale ordinario perché più capiente) per la discussione delle parti civili.
CronacaCrac Banca Marche, l’appello. Chiesta la condanna di Bianconi: "Punibile solo per la bancarotta"