Ancona, 25 giugno 2024 – Messaggi, telefonate e inseguimenti durante uno dei quali l’avrebbe tamponata con l’auto per farla fermare e poi presa a schiaffi, in una via del centro. Per costringerla a vederlo avrebbe diffuso anche foto di lei in atteggiamenti sessuali inserendola perfino in annunci su siti internet finalizzati a facilitare gli incontri di sesso a pagamento.
A febbraio sarebbe stata costretta a fare sesso a tre, con due uomini. Il racconto, correlato da una denuncia fatta ad aprile con due integrazioni arrivate ad un mese di distanza (una a maggio e l’altra all’inizio di giugno), ha portato i carabinieri della stazione di Ancona principale ad arrestare un 45enne, dominicano, titolare di un bar avviato nel quartiere del Piano. E’ stato portato nel carcere di Montacuto. I militari hanno eseguito una misura cautelare, chiesta dalla pm Serena Bizzarri, e firmata dal giudice delle indagini preliminari Carlo Masini, venerdi scorso, presentandosi a casa dell’indagato che era appena tornato dal lavoro. E’ accusato di stalking e violenza sessuale di gruppo.
La vittima, una connazionale che ha meno di 30 anni, si è presentata dai carabinieri ad aprile dopo che da circa un anno veniva perseguitata con minacce continue per la sua incolumità e quella della figlia minorenne (nata dalla relazione con l’uomo). "Stai attenta, posso farti molto male, se fossi in te non starei tranquilla, devi morire" il contenuto di alcuni messaggi che le avrebbe inviato e pieni anche di insulti. Ai militari ha raccontato dell’incontro a luci rosse a cui sarebbe stata costretta, a casa dell’ex compagno e dove avrebbe dovuto fare sesso con lui e con un rumeno che si trova ora denunciato a piede libero, in concorso con il dominicano, per la violenza di gruppo (è difeso dall’avvocato Fabrizio Naspi).
Stando alla denuncia il dominicano avrebbe realizzato anche delle storie sui social, con immagini di lei nuda. Autoscatti che la giovane aveva fatto anni prima. Ai militari ha fornito degli screenshot. Ieri pomeriggio il barista ha affrontato l’interrogatorio di garanzia, dal carcere di Montacuto, assistito dall’avvocato Giuliano Natalucci. Ha negato tutto sostenendo che la 27enne avrebbe raccontato falsità solo per inguaiarlo perché non stanno più insieme. La difesa ha chiesto la revoca del carcere e il gip si è riservato.