Ancona, 12 marzo 2020 - «Cara mamma, mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci...". Inizia così la lettera, commovente e purtroppo quanto mai vera, che una bambina di 11 anni ha scritto alla mamma che lavora come infermiera all’ospedale di Senigallia. Con l’emergenza Coronavirus improvvisamente sono stravolte tutte le abitudini e gli stili di vita, con l’obbligo per ciascuno di restare in casa e ridurre allo stretto indispensabile le occasioni di incontri e socialità. E anche quando lo si deve fare, sono assolutamente vietati abbracci, strette di mano e soprattutto occorre mantenere la distanza di almeno un metro dalle altre persone. Condizioni che costano sacrificio a tutti ma il sacrificio diventa ancora più grande quando a non potersi sfiorare sono genitori e figli. Sono situazioni che purtroppo coinvolgono diverse famiglie, quelle in cui ad esempio uno dei genitori è un operatore sanitario e che, stando quotidianamente a contatto con pazienti potenzialmente positivi al Coronavirus, rientrando a casa dopo i turni di lavoro, devono comunque rispettare una sorta di isolamento domiciliare per evitare di mettere a rischio l’incolumità del resto della famiglia.
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Sono medici di medicina generale, e i medici, infermieri e tutto il personale che lavora in ospedale, che da giorni ormai sono ridotti all’osso e costretti a turni anche estenuanti. Ognuno di loro ha anche una vita privata, una famiglia, una storia. Come quella di una infermiera dell’ospedale di Senigallia che dopo l’ennesimo turno di notte torna a casa e trova la commovente lettera della figlia Irene, una bambina che pur stando in casa come tutti gli altri suoi coetanei, a differenza di loro non può abbracciare la mamma. La mamma infatti deve rispettare una sorta di "quarantena", a scopo precauzionale deve evitare contatti stretti anche con i propri familiari.
Ecco la lettera scritta dalla bambina di Senigallia alla sua mamma infermiera. "Cara mamma, mi manchi tantissimo, mi mancano i tuoi abbracci, i tuoi baci, i tuoi..anzi tutte le tue cose che non si possono avere stando lontano. Tutte le tue coccole! E anche stare vicino a te e sentirmi protetta, addormentarmi sapendo che tu sei accanto a me! Non pensare che mi sento meglio di Emma, almeno la sua mamma non va a fare la notte. Queste notti mi sento distante da te, perchè quando mi sveglio alla mattina non posso riempirti di baci ma solo starti lontano. Le sere in cui ci sei non posso starti vicino, ma solo stare in altre stanze come se tu non ci fossi. Per questo Coronavirus il mondo sta soffrendo e tu con i tuoi colleghi troppo! Ma nonostante ciò tu sei guerriera, sei forte, coraggiosa! Quando finirà tutto ti riempirò di baci. Ti voglio un infinito di bene! P.S. ricorda, non è colpa tua questa situazione, tu sei una eroina!".
In questi giorni di grande difficoltà di eroi ed eroine ce ne sono tanti, sono tutti gli operatori sanitari, in prima linea nella lotta al Coronavirus e nella cura dei malati, e anche le forze dell’ordine, impegnate sul fronte della sicurezza, che a casa non possono restare.