Fabriano (Ancona), 12 gennaio 2025 – Uno accanto all’altra, come erano nella vita. Vicino ai due feretri la loro foto di una coppia felice e sorridente che viveva del loro lavoro, svolto con cura e amore, lo stesso sentimento provato per il figlio Alessandro, 10 anni, rimasto orfano.
Tutta Fabriano oggi si è stretta al funerale di Lucia Manfredi e Diego Duca, moglie e marito 40enni morti il 4 gennaio scorso ad Ancona, in un incidente stradale avvenuto in via Esino, nel quartiere di Torrette.
Ad officiare la cerimonia funebre, che si è tenuta nella chiesa di San Nicolò, la loro parrocchia, è stato il cardinale Edoardo Menichelli, arcivescovo emerito di Ancona e Osimo, zio di Lucia.
«Chiedo qualche momento di paziente ascolto – ha detto Menichelli in una chiesa gremita di persone - vi confesso che per me è molto difficile dire una parola ma la dirò con serenità».
L’arcivescovo si è avvicinato al piccolo Alessandro, presente in chiesa e tra le prime panche, abbracciarlo commuovendosi e per raccontargli una storia, la sua storia di orfano come lui. Anche Menichelli ha perso entrambi i genitori in tenerissima età, aveva 11 anni.
«Ti racconto una storiella – gli ha detto mettendogli una mano sulla spalla e guardandolo con affetto – c’era una famiglia con mamma, papà e figli. A un certo punto c’è una novità, nasce una bambina ma una settimana dopo la madre muore. Rimangono il padre con tre figli. Tutti gli chiedono ma perché non ti riposi? Dopo poco anche il padre muore e rimangono il birichino di 11 anni, il fratello di 5 e la sorella di pochi mesi. Sai chi era quel birichino? Ero io. Alessandro custodisci la casa dei tuoi genitori. Ti auguro di essere toccato da loro e da Dio. Tieni i tuoi genitori sempre nel cuore, nonostante le difficoltà io li ho sentiti sempre vicini».
L’arcivescovo si è rivolto anche ai presenti sottolineando come «la comunità intera non è solo custode delle cose ma anche della vita delle persone. Così siete custodi anche di Alessandro. In questi giorni tante persone mi hanno detto Lucia mi curava, e ricordava la tenerezza oltre alla competenza. Così ho sentito dai colleghi di Diego. Ecco l’eredità che dobbiamo custodire».
Il bambino della coppia ha voluto leggere una poesia di Gandhi, la stessa che i genitori avevano voluto mettere nelle bomboniere del loro matrimonio, devolute ad una associazione in Benini che aiuta ragazze. «Prendi un sorriso – le prime righe lette - regalalo a chi non lo ha mai avuto. Prendi un raggio di sole, fallo volare là dove regna la notte».
Don Aldo Bonaiuto, parroco di San Nicolò, ha voluto ringraziare anche a nome della famiglia di Diego e Lucia tutte le persone che sono state loro vicine sottolineando come «erano felici di aiutare le persone in difficoltà,avevano grande fede e partecipavano alle attività della parrocchia, Alessandro in questi giorni ha dato esempio di grande dignità e rispetto».
La sindaca Daniela Ghergo oggi ha proclamato il lutto cittadino ringraziando la coppia morta «per tutto il bene e il servizio reso alla nostra città».
Al funerale c’era anche il sindaco di Ancona Daniele Silvetti. Colleghi del 118 di Perugia, di Diego, hanno sottolineato come «ogni giorno lavorando in emergenza dava il massimo senza risparmiarsi, mantenendo sempre la calma e trasmettendo serenità a chi gli stava attorno».
Un medico, a nome degli specializzandi seguiti all’ospedale di Torrette da Lucia (era neurologa) ha detto: «Bastava un tuo sguardo per capire se stavamo facendo bene».