E’ il direttore sportivo Pietro Tamai a valutare alcuni aspetti della partita vinta con la Recanatese e a parlare del prossimo derby di San Benedetto, quello che l’Ancona disputerà domenica senza la propria tifoseria al seguito.
Direttore, con la Recanatese ha visto l’Ancona che voleva vedere?
"Sì, nel primo tempo mi è piaciuta molto. Nel secondo è subentrata un po’ la paura, ma le occasioni le abbiamo avute noi, la Recanatese in dieci ha mantenuto solo il pallino del gioco, mentre noi abbiamo avuto un po’ di timore derivato dalle ultime gare".
Meglio Belcastro dietro le punte?
"E’ andato bene, e nel primo tempo eravamo più vicini alla porta. E’ chiaro, c’è da lavorare tanto, ma è stata una vittoria che ci serviva, che ci ha dato un’importante iniezione di fiducia".
Azurunwa però non è propriamente un attaccante.
"In queste ultime due gare Gadda lo ha messo lì, perché si sta cercando di valutare dove può dare il meglio. Savor era partito bene, poi anche lui nelle due gare peggiori è entrato in questo momento no, ma stiamo parlando di ragazzi del 2006 che sono in una piazza importantissima, che ti fa tremare un po’ le gambe e in certe circostanze la palla scotta. Ma molto bene ho visto anche Useini, che domenica è entrato con piglio in una gara non facile, una manciata di minuti davvero bene. E aggiungo che abbiamo anche Mazzoni: abbiamo dei 2006 interessanti che devono crescere, e poi Mazzoni e Useini sono due profili di Ancona, un vanto del settore giovanile e di come ha lavorato negli anni scorsi".
A proposito di attaccanti, come se li spiega certi errori sotto porta?
"Una questione psicologica, un fatto mentale, ma Amadori domenica è entrato bene in partita, e quanto a Martiniello nel primo tempo ho rivisto al 70-80 per cento quello di inizio campionato, che si dà da fare, che aiuta la squadra. Piano piano cominceranno o torneranno a segnare e a sbagliare di meno. Anche Amadori, che ha tutto per riuscire a capire che può fare anche gol, questa di Ancona per lui è una grande opportunità".
Adesso arriva il derby più duro: è d’accordo?
"E’ quello più affascinante, senz’altro, con due città importanti, due stadi belli. L’unica cosa che mi lascia perplesso è la mancanza dei nostri tifosi. Il tifo è il bello del calcio, la gente che ti segue e che canta, che dà spettacolo. E in un derby così i nostri non ci saranno. Peccato".
La Samb con il miglior attacco e la miglior difesa, con una sola partita persa finora: è la corazzata di questo campionato?
"Momentaneamente sta dimostrando quelle che erano le premesse di inizio anno, la squadra che tutti immaginavano, la prima, la più forte. Però il campionato è molto lungo, anche loro hanno avuto uno scivolone in casa contro l’Avezzano, in un campionato da prendere con le pinze. In questo girone l’equilibrio è molto elevato, e fino a Natale resterà così".
Cosa conterà di più, domenica?
"Arrivarci con la testa libera, con la voglia di fare una gran partita, in cui non ti tremano le gambe – conclude Tamai –. E poi testa, cuore, aiutarsi: possiamo giocare un bel derby, e se facciamo una prestazione come quelle iniziali può diventare una partita importante anche per noi. Anche se mi ripeto, peccato che non ci saranno i nostri tifosi".
Giuseppe Poli