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Confindustria Ancona celebra 80 anni: il futuro delle imprese marchigiane

Diego Mingarelli riflette su storia e futuro delle imprese marchigiane, tra sfide attuali e visione pionieristica.

"Guardiamo al futuro per essere protagonisti"

Il presidente di Confindustria Ancona, Diego Mingarelli, ieri nell’Aula magna della Politecnica delle Marche

Riflettere sulle nostre radici, sulla nostra storia, sulla nostra identità: così il presidente di Confindustria Ancona, Diego Mingarelli, CEO della Diasen, ha aperto l’assemblea in occasione degli 80 anni dalla fondazione presso l’Aula Magna del polo di Monte Dago dell’Università Politecnica delle Marche.

"80 anni sono una grande responsabilità e anche un grande orgoglio - ha proseguito - oggi dobbiamo guardare ai prossimi 80 anni. Le Marche sono un esempio straordinario di manifattura diffusa, di aziende che magari non sono spesso conosciute ai più ma che hanno la forza e la capacità di competere nel mondo. Un mondo che sta vivendo delle trasformazioni ma sono tantissime le opportunità che le nostre imprese sono in grado di cogliere. Noi oggi vogliamo raccontare un territorio attrattivo, un mondo delle imprese che guarda al futuro per consentire alle nostre Marche di tornare protagoniste sulla scena nazionale e mondiale".

Mingarelli ha voluto ricordare anche le figure "visionarie" di imprenditori come Olivetti e Fuà ma anche di coloro che nel 1944, in un tornante drammatico di guerra e di distruzione ebbero la forza di dare vita all’Associazione industriali di Ancona. In particolare, come ha ricordato il presidente, Fuà diede una solida base teorica formulando un concetto di successo, quello della industrializzazione senza fratture. Un concetto che plasmò il modello marchigiano del fare impresa e che, oggi si configura come manifattura diffusa. Ma cosa rende speciali le nostre imprese? Secondo Mingarelli il "genius loci", il rapporto profondo, esistenziale, viscerale con la nostra terra, l’elemento immateriale che ci spinge a dire che non possiamo immaginare altrove la nostra impresa e la nostra imprenditorialità. E non poteva mancare il riferimento a uno degli imprenditori più visionari della nostra regione, Francesco Merloni, scomparso pochi mesi fa.

"Le sfide che ci attendono in questo tempo difficile sono diverse da quelle degli scorsi decenni – ha proseguito Mingarelli- perché è diversa la condizione di contesto del nostro territorio. Ma resta intatta la passione, il Dna propositivo, la visione di lungo periodo, il bisogno di guardare al futuro che è una costante della nostra associazione. E non è un caso che in ogni passaggio della nostra storia siamo stati capaci di affrontare ogni sfida col piglio dei pionieri, dei visionari ma senza smarrire mai l’approccio pragmatico degli uomini del fare".

Parole che risuonano in giorni particolarmente difficili per molti lavoratori marchigiani che vedono in crisi il loro posto di lavoro: pensiamo in primis ai lavoratori di Beko Europe e Giano Fedrigoni di Fabriano. Se nel primo caso il piano industriale è stato respinto da Governo, Regione e sindacati, nel secondo si è aperto invece uno spiraglio per i 174 esuberi diretti che per il 2025 potranno usufruire di un anno di cassa integrazione guadagni straordinaria. Nell’accordo sono previsti anche prepensionamenti, ricollocazioni e creazione di nuovi posti di lavoro.