REDAZIONE ANCONA

Conerobus, manovre anticrisi: "Il debito complessivo? Otto milioni. Situazione difficile, ma nella norma"

Il presidente D’Angelo e l’ad Luzi tranquillizzano sui conti della più grande partecipata del Comune "I dieci milioni di perdite vanno ridotti di 2 considerando gli investimenti. In entrata due milioni di ristori Covid".

Il presidente di Conerobus, Italo D’Angelo ha chiarito la rendicontazione della più grande partecipata comunale

Il presidente di Conerobus, Italo D’Angelo ha chiarito la rendicontazione della più grande partecipata comunale

La situazione debitoria di Conerobus: dopo gli interventi di sindaco e vicesindaco in consiglio comunale, non sempre in linea tra loro, presidente e amministratore delegato – Italo D’Angelo e Giorgio Luzi - della società, cercano di fare chiarezza e di mettere un punto: "L’indebitamento verso i fornitori alla data del 30 settembre scorso ammontava a poco più di 10 milioni di euro. La cifra che emerge dalla contabilità, relativa ai contributi agli investimenti per il rinnovo del parco automezzi erogata al saldo delle fatture d’acquisto, quindi non contabilizzata anche se certa in quanto prevista dai decreti di assegnazione, va ridotta di poco più di 2 milioni. La rimanenza va equamente distribuita tra debiti di funzionamento e derivanti dagli investimenti. Questi ultimi sono finanziati a medio termine come d’uso, i debiti verso fornitori hanno una rotazione regolare, nel senso che non ci sono posizioni ‘a sofferenza’ e che con i fornitori intercorrono rapporti regolari di fornitura di beni e servizi". Dove nasca il debito cercano di spiegarlo D’Angelo e Luzi: "Deriva in buona parte dalle scelte operative e di finanziamento dei fabbisogni che hanno influenzato le dinamiche dei flussi di cassa degli ultimi tre esercizi e dalle perdite pregresse accumulatesi sino all’esercizio 2022. Si ricorda che la Società nell’esercizio 2022 ha riportato perdite per oltre 4 milioni di euro e che, esattamente un anno fa, si è dovuto procedere con una svalutazione di oltre 12 milioni. La situazione finanziaria rimane difficile ma nella norma. Ancora devono essere liquidati oltre 2 milioni di euro di ristori Covid, somma che ormai è in dirittura d’arrivo e che, chiaramente, alleggerirà le tensioni immettendo liquidità nelle casse aziendali". Importante chiarire quanto accaduto tra il 2020 e il 2022 a livello internazionale e le ricadute anche sulla principale azienda del Tpl delle Marche. Il peggio sembra non essere passato perché dopo la pandemia e le guerre che hanno provocato l’impennata dei costi del carburante adesso si deve fare i conti con un altro tema: "La società ha ridotto sensibilmente i costi tramite un’attenta e puntuale revisione di tutti i contratti, seppure in un contesto inflattivo sfavorevole. Si è, inoltre, lavorato nel senso dell’aumento delle vendite dei titoli di viaggio tramite l’aumento delle verifiche e per mezzo di convenzioni, a esempio quella con l’Università Politecnica delle Marche che ha consentito di portare gli studenti abbonati da 1580 del 2023 ai 2.823 di quest’anno. Attualmente sono allo studio misure di ulteriore riduzione dei costi da mettere in atto per il prossimo esercizio. Misure che saranno vagliate e concordate con le rappresentanze dei lavoratori per far sì che non abbiano impatto sulla qualità del lavoro e del servizio offerto".

Pierfrancesco Curzi