MARINA VERDENELLI
Cronaca

Concetta, uccisa dal marito. “Da anni si rifugiava da me per non prendere botte”

In aula il marito (coperto da un paravento), accusato di maltrattamenti. La sorella di Titti: “Franco aveva dato calci a lei e alla figlia minorenne che cercava di difenderla”

Concetta Marruocco, uccisa dal marito, e la sorella Raffaella

Ancona, 17 novembre 2023 – “Erano anni che si rifugiava a casa mia quando lui la picchiava, anche io ho assistito ad alcuni episodi, con lui che portava la mano al viso per schiaffeggiarla. Mia sorella subiva botte e minacce continue. Non aveva più nemmeno un nome perché lui la chiamava ‘mer...’".

Ad un mese e due giorni dall’omicidio di Cerreto d’Esi, costato la vita a Concetta Marruocco, per gli amici Titti, ieri è toccato alla sorella Raffaela salire sul banco dei testimoni e raccontare in tribunale, davanti al collegio penale presieduto dalla giudice Francesca Grassi, i fatti per cui il marito della vittima, Franco Panariello, è a processo per maltrattamenti in famiglia, lesioni aggravate e violenza sessuale. Un procedimento che era già incardinato prima che l’imputato, difeso dall’avvocato Ruggero Benvenuto, si macchiasse anche del delitto della moglie, avvenuto ad ottobre scorso.

Oltre a Concetta i maltrattamenti sono contestati anche sulla figlia minorenne tanto che entrambe sono parte civile nel processo. Morta la mamma la figlia, che ha solo 17 anni, adesso ha un tutore che la seguirà giudiziariamente, l’avvocato Bernardo Becci. Ieri la ragazzina voleva partecipare al processo, dove il padre è stato tradotto dalla polizia penitenziaria e coperto con un paravento per non influenzare le testimonianze dei testi dell’accusa, ma il regolamento del tribunale non lo ha permesso in quanto minorenne.  Ha dovuto attendere fuori dall’aula.

Sua zia Raffaela ha ripercorso gran parte degli episodi di violenza subiti dalla mamma della 17enne. In primis il fatto del 28 febbraio scorso, quello che ha portato Concetta a lasciare poi la casa familiare con la figlia e denunciare il marito facendolo finire a processo. "Mia nipote aveva la bronchite – ha riferito Raffaela in aula – poi degenerata in otite. Doveva prendere delle gocce ma mia sorella ha atteso l’arrivo del marito per comprarle. Franco si è opposto, diceva che la figlia era uscita senza cappotto e se l’era cercata quindi non meritava nessun medicinale. Mia sorella il giorno dopo (il 28 febbraio, ndr) è uscita di casa ed è andata in farmacia a prender le gocce. Insieme alla figlia sono venute da me e siamo state insieme fino al pomeriggio. Alle 18 mia nipote mi ha telefonato, sono tornate a casa mia, Franco aveva picchiato mia sorella e dato un calcio alla figlia che cercava di difenderla".

Nella testimonianza Raffaela ha parlato di un uomo con pessimi rapporti con i figli, alla 17enne che aveva manifestato la volontà di cambiare sesso l’aveva minacciata dicendole "se eri musulmana eri già morta". Anche a settembre 2022 Titti le aveva prese dal marito "le voleva rompere un bottiglione di vino in testa". Alla sorella ha confidato che "da un anno e mezzo la costringeva ad avere rapporti sessuali, lui la faceva dormire in un camper", poi l’avrebbe fatta abortire e non le dava i soldi. "Campava con 20 euro al giorno per fare spesa, pagare utenze e mutuo". Prossima udienza il 7 dicembre.