"Comunicazione in tilt". "No, il vostro è sciacallaggio"

Il Pd attacca il sindaco sulle poche informazioni date ai cittadini sui rischi per la salute. E Silvetti replica stizzito: "Serve rispetto"

"Comunicazione in tilt".  "No, il vostro è sciacallaggio"

"Comunicazione in tilt". "No, il vostro è sciacallaggio"

L’accusa di "comunicazione confusa" ha fatto sbottare, ieri, il sindaco di Ancona Daniele Silvetti che, dopo un comunicato duro del Partito Democratico, ha replicato in maniera altrettanto "energica" alle invettive dell’opposizione. I dem, infatti, hanno chiesto conto delle iniziative portate avanti dal Comune dallo scoppio dell’incendio nella notte di mercoledì, pretendendo da Silvetti, "quale responsabile della salute pubblica", aggiornamenti e se, alla luce degli ultimi bollettini dell’Arpam, era opportuno o meno attuare ulteriori precauzioni e quali scenari possibili di rischio per "i cittadini e soprattutto i residenti delle zone interessate". A vario titolo, il Pd ha chiamato in causa, oltre al primo cittadino, anche l’assessore Manuela Caucci ("Cosa dice?"), il consulente Floriano Bonifazi ("Cosa suggerisce?) e la stessa Agenzia per l’Ambiente ("Cosa potrà accadere?"). Il gruppo consiliare ha riferito di aver raccolto "la preoccupazione ancora forte degli anconetani. Molti segnalano la puzza che persiste attorno al luogo dell’incidente e l’incertezza sulle conseguenze dell’incendio". Odori nauseabondi e anche fumi, segnalati pure sui social. E puntato il dito sulla "superficialità comunicativa".

La replica stizzita del sindaco: "L’irruenza di alcune parole, la voracità di informazioni richieste come se l’Arpam fosse un ente non garante della salute pubblica mi lasciano perplesso se non basito soprattutto per il manifestarsi di comunicati dediti più alla strumentalizzazione o peggio allo sciacallaggio – ha detto –. La mancanza di rispetto del lavoro costante di diversi rappresentanti della pubblica amministrazione che in quella notte hanno fornito la loro massima professionalità e disponibilità, dimostra una volta di più quanto inadeguata e del tutto strumentale sia l’azione di alcuni rappresentanti nelle Istituzioni. Le misure si adottano su dati certi, forniti da riferimenti altrettanto certi e su modelli scientifici. Non sul sentito dire o sull’onda dell’emotività che un fatto come questo può procurare". E nel dettaglio delle azioni: "L’intervento dell’amministrazione insieme alle forze preposte in questi casi di emergenza è stato tempestivo. Eravamo sul posto con la nostra Protezione civile ed è stato subito attivato il Coc. Alle ore 01.38 abbiamo inoltrato la prima comunicazione sui nostri canali social e su quello Telegram del Comune. È stata immediatamente delimitata una zona definita ‘rossa’ che null’altro è che quella dove sorge l’azienda interessata dal rogo. Ne è stata poi individuata una arancione sulla la quale sono state poste una serie di precauzioni da prendere oltre a delle prime limitazioni. Il resto del territorio rientrava nella zona ‘gialla’, libera da qualunque provvedimento cautelativo. La cartina pubblicata riportava dunque due limitazioni: la rossa (azienda) e la arancione (quella con le avvertenze). Difficile volerla interpretare in modo confuso o differente", in risposta a quanto sostenuto dai dem con frasi del tipo "una mappa illeggibile" e "senza i nomi delle vie coinvolte". Il sindaco ha ricordato di aver firmato l’ordinanza all’indomani, ore 7.20 poi inviata alla stampa. Quindi l’attesa dei primi riscontri "senza allarmare" la popolazione: "Un conto è l’attenzione da riporre verso delle misure suggerite e un altro è generare panico come invece alcune note di parte stanno alimentando". Da ultimo, ieri, "è arrivato questo primo responso dell’Arpam che è decisamente più rassicurante mentre tra domani e lunedì attendiamo quello relativo ad altri rilievi", la chiusura del sindaco.

Giacomo Giampieri