L’accordo, il gruppo civico unico per tenere unita la maggioranza, sarebbe un progetto naufragato nel giro di pochi giorni. Troppe anime inquiete all’interno dei gruppi che compongono il governo cittadino a Osimo.
Si erano dati mercoledì scorso come ultima giornata utile, il sindaco Francesco Pirani avrebbe dovuto annunciare la fumata bianca ma così non è stato, anzi. Mercoledì sera riunione accesa nel bunker delle Liste civiche da sempre, divise al loro interno per il gruppo unico, così come gli antonelliani.
E ieri mattina l’annuncio del leader Dino Latini: "Fine. Mercoledì sera è terminata l’attività di cucitura delle Liste civiche da sempre". Un punto fermo insomma che apre a scenari foschi per la tenuta del governo cittadino ma c’è chi dice che si tratti solo di una provocazione. Sibillina la vicesindaco Monica Bordoni (Liste civiche): "Quando la gente ride alla fine di qualcosa è perché non conosce i sacrifici e il lavoro che ci sono stati dietro né pensa per egoismo o superficialità al patrimonio che sta distruggendo. Il riso sulle labbra degli stolti spesso nasconde l’ignoranza di ciò che è costato arrivare fin lì. Solo chi ha percorso il cammino conosce davvero il suo valore".
E’ crisi nera, nel silenzio totale di sindaco, che anzi convoca il Consiglio, e fedelissimi. Tra i no all’accordo c’è certamente quello di Rinasci Osimo, lista antonelliana con lo scranno occupato da Francesco Sallustio: "Non intendiamo assumerci responsabilità per i mancati accordi altrui in virtù di una vecchia politica. Confermiamo la volontà di mantenere la nostra identità di lista autonoma e di gruppo emergente nella comunità politica osimana".
Il civico consesso dunque, atteso per questa settimana, è slittato a lunedì pomeriggio. La "conta" dei voti sarà palese solo a seduta iniziata. Non si sa nemmeno, a dirla tutta, se i quattro consiglieri delle Liste civiche parteciperanno.
Da approvare ci sono in primis le linee programmatiche e il bilancio. Ieri intanto c’è stata l’udienza del tar sull’esposto del centrosinistra in merito al consiglio di settembre legittimato dal decreto regio: il legale del Comune prima, e poi quello dei ricorrenti, ha chiesto il deposito del dispositivo in via d’urgenza, motivo per cui entro sette giorni l’esito della sentenza sarà reso noto (le motivazioni invece saranno pubblicate nel giro di un mese).
La consigliera del centrosinistra Michela Glorio afferma: "Non sappiamo se la convocazione del Consiglio è il segnale di un accordo chiuso, di una ritrovata armonia oppure se il sindaco vuole (di nuovo) fare una prova muscolare per vedere se ha i numeri. Difficile da capire in questi giorni di silenzio assordante da parte dell’Amministrazione".
Silvia Santini