Compra una Bmw a prezzo scontatissimo in rete da un noto concessionario di Osimo ma è una truffa bella e buona: vittima una 25enne laziale che nei giorni scorsi ha trascorso un periodo a Sassoferrato. La giovane donna era convinta di essersi aggiudicata, versando una caparra di 2mila euro l’automobile dei suoi sogni. Aveva seguito le indicazioni della presunta venditrice versando la quota per avviare la pratica e versato i duemila euro. Ma dopo averlo fatto ha cercato di mettersi di nuovo in contatto con la venditrice per accordarsi su come ritirare la vettura, invano. Della titolare della nota concessionaria non c’era più nemmeno l’ombra. La 25enne compreso di essere finita nella fitta rete delle truffe on line si è rivolta ai carabinieri della caserma di Sassoferrato i quali hanno avviato le indagini. Dopo alcuni giorni i militari hanno scoperto e denunciato la presunta responsabile della truffa: una donna residente in Lombardia, di appena venti anni. La giovane donna incensurata, è stata denunciata per truffa. Ma non è tutto perché sono numerosi i casi di cybertruffe messe a segno nel Fabrianese solo nelle ultime settimane. Una truffa sempre in voga è quella del pellet ‘messo in vendita’ a prezzi più che concorrenziali. Anche in questo caso la vittima è donna ed è una cinquantenne di Sassoferrato. Era convinta di aver acquistato numerosi sacchi in pellet per 600 euro su un sito di e-commerce. Anche in questo caso però, dopo aver effettuato il pagamento, della ‘venditrice’ si sono perse le tracce e il pacco non è mai arrivato a casa a Sassoferrato. Alla vittima non è rimasto altro che rivolgersi ai carabinieri di Sassoferrato che hanno prontamente avviato le indagini.
Sono arrivati alla presunta responsabile, anche lei donna e cinquantenne, del Veneto. Dovrà rispondere di truffa. Più complesso per entrambe le vittime riavere indietro il denaro ‘perduto’. La raccomandazione delle forze dell’ordine che sul territorio stanno svolgendo incontri con la città proprio per arginare il fenomeno che sembra diffondersi sempre di più è di verificare in ogni modo l’identità dei venditori, di non lasciarsi invogliare da offerte che mostrano prezzi stracciati e di utilizzare canali di pagamento garantiti. Sono ormai numerosi gli incontri che carabinieri e polizia hanno svolto nelle parrocchie e nelle scuole per mettere in guardia e offrire suggerimenti per come difendersi da truffe e raggiri.
Sara Ferreri