Sarà una corsa a 5 per la fascia tricolore nella città di Federico II e prendere il testimone dal sindaco Massimo Bacci. Tra meno di un mese, il 12 giugno andrà in scena la carica di oltre trecento candidati (303) alla carica di consigliere comunale. Ieri le ultime presentazioni ufficiali delle 13 liste. A correre per la fascia tricolore sono quattro avvocati e un’insegnante. Eccoli: Marco Cercaci, Paola Cocola, Lorenzo Fiordelmondo, Antonio Grassetti e Matteo Marasca.
Lorenzo Fiordelmondo guida la coalizione "Jesi città futura", composta dalle liste: Partito democratico, Jesi in Comune, Movimento repubblicani europeo, Consenso civico e Jesi respira (a sua volta formata da M5s ed Europa verde).Matteo Marasca guida una coalizione espressione dell’amministrazione uscente e composta dalle liste: JesiAmo, Orizzonte Jesi, Patto x Jesi e Riformisti per Jesi. Antonio Grassetti è a capo della lista di Fratelli d’Italia e Marco Cercaci è alla guida di due liste: "Italexit" e "Popolo della famiglia". Paola (Carmela Francesca) Cocola, insegnante, scende in campo con la civica "Lavoro e Libertà". Ieri la presentazione della lista Jesi respira con il senatore Mauro Coltorti (M5S) e l’europarlamentare Eleonora Evi (Verdi). A seguire quella del Pd che ha scelto di schierare anche David Medici, dipendente della Caterpillar (oggi Imr) che negli ultimi 5 mesi ha lottato assieme ai colleghi per non perdere il posto di lavoro. Si è presentata ieri anche Consenso civico sempre per Lorenzo Fiordelmondo che schiera anche l’ex assessora (‘cacciata’ da Bacci a metà mandato) nonché ex capogruppo Paola Lenti. A tenere banco in questi giorni di accesa campagna elettorale che ieri pomeriggio ha avuto ufficialmente il via con l’ammissione delle liste la questione del polo logistico Amazon che dovrebbe essere costruito all’Interporto. L’onorevole Alessia Morani alla Casa del Popolo, come riferito dal candidato consigliere Pd Luca Polita, sostiene di aver messo tempo fa a disposizione della giunta Bacci e anche del presidente Francesco Acquaroli i suoi contatti con il colosso americano, ma sarebbe stata ignorata. "Una vicenda questa del colosso dell’ e-commerce – rimarca Fiordelmondo - che si è complicata forse per via di una conflittualità tra istituzioni a vari livelli. La delibera di San Floriano approvata dalla Giunta jesina non dà certezze ed è necessario che ogni leva politica, a ogni livello, sia azionata visto che l’insediamento a oggi resta in bilico".