MARINA VERDENELLI
Cronaca

Cimitero degli animali scomparso. Al posto delle tombe impalcature per lavori alle mura della Cittadella

Un investimento da 6 milioni di euro con fondi regionali: le associazioni non sapevano nulla e hanno chiesto lumi anche alla consulta. Le lapidi erano in quel punto dagli anni Novanta.

Cimitero degli animali scomparso. Al posto delle tombe impalcature per lavori alle mura della Cittadella

Le impalcature al posto del cimitero degli animali alla Cittadella

C’era una volta il cimitero degli animali in via Circonvallazione. C’era perché adesso non c’è più. Al posto delle lapidi, delle foto, dei fiori e di tanti piccoli ricordi che i cittadini portavano per dare una degna sepoltura al proprio amico a quattro zampe, ci sono le impalcature utilizzate per il restauro delle storiche mura della Cittadella. Un intervento di recupero che è a metà del suo percorso e vedrà la fine dei lavori pianificata per giugno 2025. Un investimento che supera i 6 milioni di euro, in più step, con fondi ad hoc trovati dalla Regione e iniziato nella zona sede del Segretariato del Forum Internazionale. Una cinta muraria suddivisa in 35 sezioni e 5 bastioni. Ad agosto l’assessore regionale ai Lavori Pubblici, Francesco Baldelli era intervenuto dicendo che i lavori avevano portato a scoprire cunicoli e camere ipogee, un’altra città sotto la Cittadella. Nel boschetto però che per oltre 40 anni ha ospitato il campo santo degli animali, in maniera abusiva ma che tutti però, Comune compreso, hanno sempre rispettato, ora non c’è più nemmeno un ricordo delle bestioline. L’area è tutta transennata con reti di ferro per impedirne l’accesso ai non addetti ai lavori. É il fazzoletto di terra che si trova di fianco all’ingresso del maneggio, poco prima della fine delle curve che sbucano a due passi da Largo Casanova e dalla discesa del gas, alias via Giovanni Battista Pergolesi. All’interno dell’area di cantiere non c’è più alcun segno delle tombe degli animali e nemmeno dei fiori, delle piantine e delle lapidi realizzate artigianalmente dai proprietari di cani e gatti e usavano quel boschetto per dire addio ai propri animali d’affezione. Nessuno sa datare da quanto esisteva il cimitero ma le tombe erano lì già prima degli anni ‘90. Qualcuno aveva messo anche la foto del proprio pet. L’area negli anni non è sempre stata in ordine, era diventata anche un ricettacolo di immondizia perché non aveva una manutenzione se non quella dei proprietari degli animali che nel tempo sono venuti a mancare. Tra le ultime date che si potevano leggere sulle lapidi c’erano cagnolini morti nel 2014. Le associazioni animaliste contattate dal Carlino non sanno nulla della fine del cimitero, se prima di autorizzare le impalcature sia stata effettuata una rimozione delle piccole tombe fai da te. C’è chi ha chiesto lumi anche alla consulta animalista del Comune e attende risposte. Quattro anni fa il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione in consiglio comunale per far individuare un’area autorizzata e destinata ad ospitare il bosco del ricordo, un cimitero ecologico per animali.