Chiama l’altro figlio, ma dopo 15 minuti lo sparo

E’ il tempo trascorso tra la telefonata allarmata prima che Marco Rossetti puntasse la pistola contro la mamma. Oggi le due autopsie

Chiama l’altro figlio, ma dopo 15 minuti lo sparo

Chiama l’altro figlio, ma dopo 15 minuti lo sparo

Sono passati 15 minuti dalla telefonata che la madre ha fatto all’altro figlio, per avvisarlo che il fratello non stava bene, allo sparo che l’ha presa al petto mentre era seduta su una sedia, sul balcone.

"Oggi non lo controllo, è agitato, non so più che fare". Ornella Veschi, 87 anni, non poteva immaginare che Marco Rossetti, 51 anni, arrivasse al punto di ucciderla e farle fare una fine così tragica. Il fratello del 51enne, poi sopraggiunto, avrebbe potuto fare la stessa fine ma è arrivato fino alla prima rampa di scale, quelle che portano al ballatoio della terrazza per fare subito marcia indietro perché aveva intravisto Rossetti con l’arma che delirava e ripeteva "ho ucciso mamma, ho scacciato il demonio".

Sulla pistola sono stati fatti i primi accertamenti. Non è un’arma clandestina ma ha una matricola che ha permesso ai carabinieri di Senigallia di darle almeno una data di fabbricazione. E’ un’arma tedesca del 1916, una Luger, come pure i bossoli trovati dei colpi esplosi. L’appartamento a Cesano, sulla statale 16, è passato al setaccio dei carabinieri del Sis, la sezione investigazioni scientifiche, che dovranno dire se i colpi esplosi sono più di due, quello che Rossetti ha esploso contro la madre, a mezzo metro di distanza, e quello che poi ha esploso puntandosi la pistola alla testa, quando è rimato solo in casa. Come mai avesse l’arma è in via di accertamento.

Lui un porto d’armi non lo possedeva e quello vecchio del padre era decaduto con la sua morte. Sicuramente non era tra le armi che il padre, Giuseppe, venuto a mancare ad ottobre scorso, deteneva in casa e che sono state portate via dall’abitazione e consegnate al commissariato di polizia.

Tutte, o perlomeno tutte quelle denunciate. Se in casa ci fosse anche la pistola tedesca, che vista l’epoca a cui appartiene non era ancora soggetta in quei tempi a registrazioni, sarà da chiarire con l’unico parente stretto rimasto in vita, il fratello. Un cimelio così antico sarebbe difficile da acquistare su internet.

Oggi intanto verranno eseguite le due autopsie sui corpi di madre e figlio. L’incarico è stato dato dal pm Rosario Lioniello al medico legale Angelo Montana. Servirà a confermare il quadro e capire se il 51enne era sotto l’effetto di qualche sostanza prima di aver sparato alla madre e di essersi poi tolto la vita. La Procura ha aperto un fascicolo per omicidio-suicidio contestando anche il possesso ingiustificato di arma. Un fascicolo destinato a chiudersi presto per la morte del reo.

Marina Verdenelli