Ancona, 16 aprile 2019 - Luciana Littizzetto attacca la statua ‘Violata’ a ‘Che tempo che fa’ di Fabio Fazio, in prima serata su Rai Uno. L’autore, l’anconetano Floriano Ippoliti, non solo non se ne ha a male, ma la ringrazia. La popolare comica, dopo aver parlato e mostrato le foto della discussa installazione ‘Maestà soffrente’ di Gaetano Pesce, esposta davanti al Duomo di Milano, fa altrettanto con la ‘nostra’, posizionata tra mille polemiche fuori dalla Galleria San Martino. «E’ un’opera contro la violenza sulle donne voluta dalla Commissione pari opportunità della Regione Marche, ma in realtà non è un’opera violenta? L’effetto che queste cose fanno su un uomo sono percepite diversamente da una donna. Quest’opera è violenta. E’ fatta in buona fede, ma la prossima volta per fare un’opera contro la violenza sulle donne vale la pena chiamare una donna, per far capire che la prospettiva è diversa».
Così replica Ippoliti: «Credo che l’intervento della Littizzetto rappresenti un importantissimo riconoscimento per Ancona, che attraverso Violata è stata accostata niente meno che a Milano, dove campeggia la scultura di Gaetano Pesce. Quest’ultima e la mia sono le uniche sculture in Italia che affrontano il tema della violenza contro le donne, ma quella di Pesce è temporanea mente Violata è fissa». L’artista dorico sottolinea che «al di là del giudizio sull’opera, sul quale non discuto perché è legittimo avere pareri differenti, e anche critici, sull’arte, mi sembra molto significativo che a sei anni di distanza Violata sia ancora in grado di suscitare reazioni di questa portata e di entrare in modo così eclatante nel dibattito pubblico sui temi di prima attualità. Ancona ieri ha avuto una ribalta eccezionale, specialmente in virtù dell’accostamento con Milano, che la scorsa settimana è stata la capitale mondiale del design e dell’arte».
Il bello è che Ippoliti ieri mattina ha inviato una mail alla Littizzetto: «L’ho voluta innanzitutto ringraziare, perché ha riportato l’attenzione su questo tema. Violata è stata realizzata per un motivo, ovvero fare riflettere in modo costante sulla violenza contro le donne. Se riesce addirittura ad essere citata come esempio nazionale di arte dedicata a questa problematica possiamo esserne fieri, perché ha raggiunto pienamente il suo scopo. Ho invitato la Littizzetto a venire ad Ancona a vederla di persona, spiegandole il mio punto di vista». Quale? «Non vedo la donna come una vittima sacrificale e da commiserare, bensì come una creatura dotata di grande dignità e forza d’animo anche di fronte alle prove più dure. Alla Littizzetto ho anche raccontato di come la candidata al Nobel per la pace Rita El-Khayat abbia visto in Violata un simbolo efficace ed estremamente evocativo del riscatto femminile di fronte alla violenza e alle prevaricazioni. Questa è la lettura da dare a Violata».