
Il sindaco Daniele Silvetti e il neo assessore alla Cultura del Comune Marta Paraventi fino a pochi giorni fa del Pd
La nomina di Marta Paraventi ad assessore alla Cultura del Comune, al posto della dimissionaria Anna Maria Bertini, ha chiuso un tira e molla che ha visto come protagonisti la stessa Bertini e il sindaco Daniele Silvetti. Ma l’incarico deciso dal primo cittadino ha provocato un certo malcontento in entrambi gli schieramenti: c’è chi nel centrodestra ha storto il naso per l’ingresso di un’esponente progressista che fino a pochi giorni fa era tesserata con il Pd, e ha fatto gridare allo scandalo il centrosinistra, con in testa i dem, che hanno accusato la Paraventi di aver tradito lo schieramento del quale faceva parte. Fulmini e saette si sono sollevati in direzione del neo assessore.
Ma, c’è un ma. Perchè nello stesso schieramento che ad Ancona è all’opposizione, c’è chi non si scompone, anzi. Un Pd purosangue che conosce la Paraventi e ha guidato la Regione. Parliamo dell’ex governatore Luca Ceriscioli che, a Palazzo Raffaello, ha avuto modo di conoscere Marta Paraventi. Ceriscioli plaude alla sua nomina non senza mandare qualche frecciatina sul campo avversario. "Ritengo – spiega l’ex governatore – che la Paraventi sia un ottimo tecnico del settore. In Regione ha svolto in modo egregio per molto tempo il ruolo di dirigente facente funzione, poi al momento del concorso per la stabilizzazione dei dirigenti restò fuori e non fu certo contenta fino al punto di andare via. Detto questo, credo che la scelta del sindaco Silvetti sia giusta. Le voci che arrivavano qui a Pesaro sul settore della Cultura del capoluogo di regione non erano eccellenti e quindi ha scelto di cambiare affidandosi a una donna progressista. A testimonianza (e ride, ndr) che nella cultura si può guardare solo nel nostro campo".
E Ceriscioli va oltre. "L’aspetto interessante – spiega – è che Silvetti è riuscito a svolgere pienamente il ruolo di primo cittadino. Con l’elezione diretta, in teoria, il sindaco dovrebbe avere la possibilità di scegliere le risorse migliori della società per governare la città. Questo non avviene quasi mai, basta vedere quello che è successo a Osimo. In questo caso, invece, il sindaco Silvetti ha trovato la forza per rivolgersi verso la nostra casa per trovare qualcuno a cui affidare un settore, quello della Cultura appunto, che è molto delicato se lo si vuole far funzionare veramente". Nessun commento, invece, da parte di Ceriscioli, sulla scelta politica della Paraventi. Resta invece spinosa la questione legata alla presenza a Palazzo del Popolo del neo assessore Paraventi e del marito Sandro Giorgetti, nominato da poche settimane, come esperto nella comunicazione per il settore Turismo. Un problema che nacque anche in Regione con la Paraventi dirigente facente funzione che guidava uno dei settori dove era impegnato Giorgetti, ossia il Social media team. E anche in questo caso un eventuale progetto condiviso tra turismo e cultura vedrebbe non tanto un conflitto d’interesse quanto un caso di opportunità.
Alfredo Quarta