Centro sportivo, c’è il dietrofront: scatta la revoca

Il Comune si trattiene la caparra, ma perde 1,2 milioni di incasso.

Centro sportivo, c’è il dietrofront: scatta la revoca

Centro sportivo, c’è il dietrofront: scatta la revoca

Fine dei giochi. Anzi. Dato il protagonista, e quell’"absolutely" con il quale nei mesi scorsi si rassicurava un sindaco (e si illudeva una città) sul rispetto dei tempi (30 giugno) per la chiusura dell’operazione, sarebbe meglio dire "game over". Ancona, neppure stavolta, avrà quel centro sportivo di proprietà della prima squadra del capoluogo. Un centro sportivo bramato, inseguito e mai ottenuto nei decenni di calcio all’ombra del Guasco. Tutto da rifare, visto l’imminente disimpegno di Tony Tiong annunciato ieri dai suoi legali dello studio Giangrande di Milano. Rassegnato Daniele Silvetti, a margine dell’incontro: "Il Comune provvederà alla revoca dell’aggiudicazione e tratterrà a sé la caparra di circa 120mila euro". Per quanto riguarda il milione e 200mila euro, stanziati nel bilancio preventivo, la chiarificazione del sindaco: "Non erano risorse allocate, ma sicuramente sono risorse che non avremo a disposizione". I passi di riepilogo di una vicenda tumultuosa. Ormai oltre un anno fa l’Ancona Sports Center – società di proprietà della Dreams srl con sede a Porto Sant’Elpidio, a sua volta di Tiong – si è aggiudicata il bando per i terreni di Passo Varano, versando nei mesi successivi l’anticipo. La restante parte, invece, sarebbe dovuta transitare nelle casse comunali per acquistare quegli spazi (intanto trasformati con una destinazione d’uso in area ad uso sportivo, ndr) e procedere con il rogito dal notaio.

Da gennaio in poi, però, Tiong ha iniziato a posticipare ripetutamente il suo ritorno in Italia: l’ultima fugace apparizione è coincisa con la partita di campionato casalinga contro la Lucchese, peraltro l’ultima uscita ufficiale dell’Ancona in serie C, con la promessa di tornare e sistemare i discorsi per fine mese. Di mezzo quel 4 giugno di follia, in cui la situazione è precipitata. E allora parliamo di quello che avrebbe potuto essere il centro sportivo di Tiong, progettato dallo studio Renzi tra il Del Conero e la Provinciale.

Due campi in erba sintetica sul lato nord, altri due in erba naturale sul lato sud, uno dei quali con un posizionamento identico a quello dello stadio, ma anche edifici per i servizi del vivaio, spogliatoi, palestre e magazzini, per arrivare alla palazzina con uffici, sala conferenze, caffetteria, ristorante e foresteria. Tutto da rifare. A meno che non spunti qualche illuminato imprenditore che manifesti interesse al Comune, che potrebbe rimettere in vendita i terreni, e provi a centrare una missione, sin qui, quasi impossibile.

gi. gia.