MARINA VERDENELLI
Cronaca

Casa degli orrori, marito e moglie a giudizio

La Procura di Ancona ha chiesto l’immediato per la coppia accusata di aver abusato anche sessualmente di 5 pazienti psichiatriche a Jesi

La verità era venuta a galla grazie a un’operazione della squadra mobile di Ancona

La verità era venuta a galla grazie a un’operazione della squadra mobile di Ancona

Ancona, 6 novembre 2024 – Maltrattate e abusate sessualmente, la Procura ha chiesto il giudizio immediato per moglie e marito arrestati sette mesi fa, a Jesi, nell’ambito dell’inchiesta della casa degli orrori di via del Verziere, con vittime 5 pazienti psichiatriche che vivevano in un appartamento privato in regime di coresidenza.

La coppia, Franco Frantellizzi, 86 anni e Dina Mogianesi, 78 anni, andranno subito a processo senza passare per l’udienza preliminare avendo, la pubblica accusa, la certezza delle prove già a loro carico. Il procedimento si aprirà davanti al collegio penale il prossimo 21 novembre. Il giudizio immediato, formulato dal pm Andrea Laurino, è stato chiesto per Frantellizzi per le accuse di violenza sessuale aggravata su 4 delle 5 donne e per maltrattamenti aggravati in concorso con la moglie su tutte le inquiline affette da disabilità. Per Mogianesi il giudizio immediato è stato chiesto sia per i maltrattamenti in concorso con il marito che per il reato di lesioni aggravate su una sola paziente. Tirandola per un orecchio le avrebbe staccato parte del lobo provocandole una lesione guaribile in 10 giorni. Per le lesioni la 78enne ieri ha chiesto la messa alla prova, al gup Alberto Pallucchini. Se sarà ammessa, verrà discussa nell’udienza del 14 novembre, andrà a processo solo peri maltrattamenti. Moglie e marito, che sono ancora agli arresti domiciliari, sono difesi dall’avvocato Alessia Barcaglione e hanno sempre rigettato le accuse. Anche la figlia della coppia, che faceva la badante nell’appartamento delle ospiti psichiatriche, era finita indagata, a piede libero, per concorso morale con i genitori nell’accusa di maltrattamenti. Secondo la pubblica accusa avrebbe taciuto la situazione che si era creata nell’abitazione dove lavorava. Per lei l’indagine è ancora aperta e si procede a parte. Moglie e marito sarebbero stati i gestori di fatto dell’appartamento, preso in affitto e pagato mensilmente dalle pazienti attraverso i propri tutori legali. La coppia avrebbe operato per spirito di volontariato. La casa ospitava donne con patologie dal 2018 ma violenze e maltrattamenti sono contestati negli ultimi tre anni, dal 2021 fino ad aprile scorso con l’arresto in flagranza dell’86enne, trovato con i pantaloni abbassati su una ospite di 65 anni grazie alle spycam messe della squadra mobile che stava indagando. A far partire l’inchiesta era stata la confidenza fatta da una delle donne ospiti ad uno psichiatra che l’aveva in cura. L’uomo le avrebbe abusate quando le aiutava a lavarsi.