Cartiere, si alza la voce dei lavoratori in appalto: "Vogliamo rientrare nella gestione della crisi"

Chiedono rispetto i circa 50 dipendenti Nicma impegnati nei servizi di logistica e magazzino.

Cartiere, si alza la voce dei lavoratori in appalto: "Vogliamo rientrare nella gestione della crisi"

Chiedono rispetto i circa 50 dipendenti Nicma impegnati nei servizi di logistica e magazzino.

"A rischio ci siamo anche noi lavoratori della logistica e addetti al magazzino a Rocchetta come a Fabriano. Perché non siamo figli di un Dio minore". A levarsi forte, in attesa dell’incontro col ministro Adolfo Urso, lunedì prossimo è la voce dei lavoratori delle cartiere degli appalti Nicma i quali operano all’interno dei cantieri della cartiera Fedrigoni/Giano. A Rocchetta la fetta più grande: 35 lavoratori. A Fabriano sono 7. A Pioraco 2 e anche a Castelraimondo. IN totale quindi 46 persone compresi 4 o 5 interinali. "Chiediamo rispetto" rimarcano. "Questi dipendenti – sottolinea Roberto Ascani per la Fit Cisl Marche - hanno prestato i loro servizi in silenzio con professionalità e serietà. Grazie al costante contributo di tali lavoratori, le ditte appaltatrici che si sono susseguite hanno organizzato sempre al meglio la logistica in tutti i cantieri dove operano le cartiere Fedrigoni, contribuendo in modo significativo anche alle performance positive del gruppo industriale cartario. Quindi oggi questi lavoratori non possono non entrare di diritto nelle dinamiche della gestione della crisi. Non sono figli di un Dio minore, ma devono essere ricompresi nelle possibili soluzioni dei problemi occupazionali. Per questo – aggiunge Ascani - chiediamo ’rispetto’, il riconoscimento del diritto di sederci ai tavoli sindacali, di essere informati e coinvolti seppur dipendenti di una società appaltatrice e diventare lavoratori visibili. Rivendichiamo il diritto ad esprimere il nostro dissenso rispetto le scelte fatte, ma anche di trovare insieme soluzioni a salvaguardia del lavoro".

La richiesta è rivolta al gruppo Fedrigoni di "aprire urgentemente, insieme alle aziende appaltatrici e alle rappresentanze dei lavoratori, un tavolo negoziale, anche irrituale, che affronti le problematiche in essere e future. Alle istituzioni pubbliche – conclude - chiediamo di sostenere questa iniziativa che coinvolge in maniera diretta una cinquantina di lavoratori, ai quali nessuno, ancora oggi, ha comunicato nulla sul loro prossimo destino lavorativo". Rocchetta secondo quanto annunciato dal gruppo non chiuderà ma rumors parlano di un calo di almeno la metà degli addetti e fino al 70%. Gli occhi dei lavoratori delle cartiere sono puntati all’incontro di lunedì in ministero dove non mancheranno le stesse maestranze in presidio.

sa. fe.