Congelare licenziamenti e chiusura della società Giano, sospendere la produzione di carta da ufficio mettendo i 195 lavoratori in cassa integrazione a zero ore per un anno. E’ la nuova proposta sul tavolo arrivata dalla Regione e al vaglio del gruppo Fedrigoni. A ufficializzare la novità ieri durante il tavolo sull’occupazione tenutosi a Fabriano con sindaco, parti sociali e lavoratori è stato l’assessore regionale Stefano Aguzzi: "Sul fronte Cartiere Fedrigoni – ha sottolineato Aguzzi - la Regione e il Ministero hanno richiesto misure di mitigazione rispetto alla chiusura del sito produttivo di Giano di Fabriano al tavolo tecnico che si è riunito nei giorni scorsi. L’azienda aveva annunciato 195 licenziamenti diretti entro il 2024 con circa 50 posti di lavoro persi nell’indotto, e aveva presentato poi un piano che ridurrebbe gli esuberi di 130 unità. La Regione ha proposto una sospensione dell’attività dello stabilimento, non la sua chiusura, con cassa integrazione per un anno, al fine di mantenere aperta una prospettiva di soluzione occupazionale".
Le trattative sono ancora in corso, anche al ministero per il made in Italiy dove è stato aperto un tavolo tecnico. "Questo è un territorio – ha dichiarato ieri al tavolo il sindaco Daniela Ghergo - che ha subìto crisi industriali e delocalizzazioni, due terremoti nell’arco di vent’anni, problemi di spopolamento e invecchiamento della popolazione. Non possiamo aggiungere nuove ferite a questa realtà. E’ necessario tutelare ogni singolo posto di lavoro e ogni singolo lavoratore che rappresenta una professionalità che è un valore aggiunto per questo distretto industriale. Così come dobbiamo pretendere che le imprese esercitino la responsabilità sociale che deriva dal poter decidere il futuro di famiglie e territori. Continuiamo a richiedere a Fedrigoni di ritirare la procedura di licenziamento collettivo e la sospensione della chiusura di Giano srl per 12 mesi, per consentire la verifica di potenziali acquirenti, anche da parte del Poligrafico dello Stato. Alla Regione, con la quale esiste una collaborazione fattiva, chiedo di mettere in pratica gli strumenti per puntare a valorizzare la formazione dei dipendenti a rischio di licenziamento. Al Ministero, di non arretrare nella difesa delle nostre aziende e dei posti di lavoro, anche mediante l’esercizio della Golden Power nel caso della vertenza Beko".
sa. fe.