REDAZIONE ANCONA

Cartiere e Beko, le nubi sono sempre più nere

Doppio summit al ministero, Fedrigoni ha confermato lo stop nonostante la richiesta di spostare in avanti la chiusura di "Giano"

La riunione di ieri al ministero a Roma

La riunione di ieri al ministero a Roma

Doppio vertice sul futuro occupazionale e produttivo del Fabrianese, restano le incertezze. Ieri mattina è andato in scena il confronto tra gruppo Fedrigoni e ministro Adolfo Urso sulla chiusura di Giano e i 195 licenziamenti avviati. Un tavolo tecnico, senza i sindacati, per cercare di allungare i tempi della annunciata chiusura di Giano ed arrivare a una possibile vendita del settore carta da ufficio a privati o al Poligrafico dello Stato. Nonostante la moral suasion del ministero le posizioni sarebbero rimaste distanti. All’incontro era presente anche l’assessore regionale Stefano Aguzzi che pure ha incalzato il gruppo per chiedere più tempo prima della chiusura che potrebbe avere ricadute importanti anche negli altri stabilimenti marchigiani e nell’indotto.

Da quanto si apprende si è trattato di una riunione più tecnica con le strutture ministeriali ancora interlocutoria, l’azienda avrebbe mantenuto la sua posizione, la regione e il ministero avrebbero chiesto di rivisitare questo percorso. La riunione si riaggiornerà prossimamente. Mentre è fissato per giovedì prossimo l’incontro delle organizzazioni sindacali con i vertici del gruppo Fedrigoni nella città della carta. L’azienda ha promesso soluzioni trovate nelle Marche per 130 "tra nuovi posti, ricollocamenti e prepensionamenti, più 55 posizioni al Nord".

Nel pomeriggio in ministero è andato in scena il tavolo sull’elettrodomestico con Beko (ex Whirlpool). Erano presenti il ministro Adolfo Urso e la sottosegretaria Fausta Bergamotto.

Per l‘azienda è intervenuto Ragip Balcioglu, presidente e ceo di Beko Europe. Le sigle sindacali speravano nella presentazione da parte dell’azienda di un piano industriale che però non è stato portato al tavolo. O meglio sono arrivati dati che spingono Cgil e Fiom Cgil ad alzare il livello di allarme: "Le strategie per gli stabilimenti italiani alludono alla chiusura delle filiere del lavaggio e della refrigerazione che riguardano lo stabilimento di Comunanza di Ascoli e poi Siena e Varese. I lavoratori pretendono rispetto, dal momento che sono informazioni che già circolano da diversi giorni".

L’azienda al ministero ha parlato della saturazione della capacità produttiva media, secondo quanto riferito è di poco superiore al 40 per cento. La perdita dei volumi produttivi sarebbe attorno al 50% e si è parlato di capacità in eccesso ma senza ulteriori numeri. Tutti gli stabilimenti sarebbero in perdita e la concorrenza cinese sarebbe sempre più aggressiva". Il sindaco Ghergo ieri a Roma per Beko ha fatto sapere: "Riconvocherò la prossima settimana il tavolo comunale sul lavoro".

Sara Ferreri