Cartiere e Beko, il sindaco di nuovo a Roma

La Ghergo incontrerà al ministero l’azienda e le istituzioni, ma senza sindacati. Uil: "A rischio i lavoratori di carico e scarico della carta"

Cartiere e Beko, il sindaco di nuovo a Roma

Per i lavoratori delle cartiere di Fabriano la lotta è appena iniziata

Esuberi Fedrigoni ma anche futuro degli stabilimenti marchigiani Beko: sono le due questioni che oggi tornerà ad affrontare il ministro Adolfo Urso. Anche il sindaco di Fabriano Daniela Ghergo tornerà nella capitale (dopo il viaggio di lunedì con le maestranze della carta e il vescovo Francesco Massara) per chiedere garanzie sull’occupazione nella città della carta, stavolta soprattutto per il fronte dell’elettrodomestico (Beko, ex Whirlpool) ma non solo. E’ previsto oggi il vertice al ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Fedrigoni. Ma ad incontrarsi saranno in un tavolo tecnico l’azienda e le istituzioni a tutti i livelli. Senza sindacati. La speranza è di poter ottenere qualche risultato in più rispetto alla ferma decisione del gruppo di non voler recedere dal proposito di chiudere Giano srl, attiva nel ramo delle carte per ufficio, a fine anno, con 195 licenziamenti già avviati. Dal Ministero si cercherà invece di ottenere più tempo, rinviando la chiusura di "almeno un anno" spiegano. Il tempo necessario per esplorare altre vie, come la vendita di Giano a privati (che il gruppo tenta da un paio d’anni ormai) o al Poligrafico dello Stato. Ma a preoccupare il territorio di Fabriano è anche la situazione legata all’indotto. È il caso, già segnalato dalla Cisl, dei 50 lavoratori dipendenti della ditta Nicma Facility spa, società che ha l’appalto della gestione di tutti i magazzini di Giano srl e degli altri stabilimenti del gruppo Fedrigoni. "I lavoratori addetti al carico e scarico del prodotto finito e della gestione dei magazzini Giano e Fedrigoni – rimarca Andrea Casini della Uil Trasporti - rischiano fortemente di subire un taglio del personale a seguito della cessazione della produzione della carta office". Il 18 e 19 novembre prossimi le parti sociali incontreranno i vertici della Nicma Facility "per capire quale è il progetto proposto da Fedrigoni e soprattutto il numero del personale utile alla gestione del tutto". Se negli incontri fissati non ci saranno risposte, "valuteremo di intraprendere tutte le azioni necessarie al fine di far valere i diritti dei lavoratori della Nicma Facility che è l’unico appalto con lavorazioni esclusive per il gruppo Fedrigoni sul nostro territorio marchigiano, quindi non avendo altri appalti non sarà in grado di ricollocare eventuali esuberi" conclude Casini. Per il tavolo Beko Pierpaolo Pullini per la Fiom evidenzia: "Le preoccupazioni per una crisi divenuta ormai strutturale sono note, ma chiederemo il mantenimento della produzione e del made in Italy, di cui abbiamo grandi competenze nel fabrianese e l’applicazione della Golden power promessa da governo a maggio dello scorso anno".

Sara Ferreri