Crescono le preoccupazioni sul futuro delle cartiere di Fabriano dopo l’annuncio di una possibile vendita dell’area Marche del gruppo Fedrigoni. Ugl in pressing su istituzioni e azienda. "Si tratta delle ex Cartiere Miliani di Fabriano - sottolinea Paolo Pierantoni storico sindacalista delle cartiere e attuale segretario regionale dell’Ugl - e le nostre preoccupazioni sono legate a una bassa sensibilità dimostrata in questa fase, su una azienda che ha fatto la storia industriale del nostro Paese e che ha tutte le capacità di continuare a costruire una storia nel suo futuro industriale. Ma questo può accadere solo se si crede in un progetto industriale e per far questo è necessario uscire dalla gestione finanziaria del gruppo così come è stato fatto dal fondo Bain Capital inizialmente da soli e poi insieme al Fondo BC Partners. La chiusura del settore banconote di tre anni fa e oggi la messa in discussione di un settore come quello ufficio ci fanno porgere diverse domande. Perchè ci hanno comprato e ci stanno massacrando? Se non avevano interesse per quello che questa azienda produceva ed era conosciuta nel mondo, perché ci stanno chiudendo passo dopo passo tutto quello per cui eravamo riconosciuti come leader di settori sotto il marchio Fabriano?". E poi: "Coloro che dovrebbero essere al fianco del sindacato in queste battaglie, in particolare la politica, dove sono? I sindaci dei tre Comuni marchigiani, Fabriano, Pioraco e Castelraimondo, il Governatore Acquaroli cosa stanno facendo a seguito dei tanti messaggi di allarme che in questi anni abbiamo lanciato?".
In particolare si teme la preannunciata dismissione delle attività dove la differenza è data dal prezzo e non dalla qualità della carta, come i fogli per le fotocopiatrici. "Attualmente Fedrigoni - sostiene Pierantoni - sarebbe intenzionata con la dismissione a mandare a casa 200 lavoratori solo perché il loro guadagno è minore delle loro aspettative. Un aspetto che se non fosse tragico farebbe sorridere. Chiediamo ai sindaci e alla Regione di rapportarsi con noi ed è grave che ancora non sia stato istituito un tavolo di confronto politica e sindacati per contrastare questa evoluzione. Faccio un appello quindi al sindaco di Fabriano, che convochi immediatamente i sindacati prima di incontrare l’azienda e prima che i giochi siano conclusi. E alla Regione la convocazione di un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati".