GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Caro asili nido, genitori sul piede di guerra

Falconara, si riunisce la Commissione consiliare alla quale prenderanno parte alcuni genitori: numerose le proposte per mitigare gli aumenti

Il Consiglio comunale di Falconara

Il Consiglio comunale di Falconara

È il giorno della (discussa) Commissione consiliare scuola. Alle 12, al Castello, i consiglieri discuteranno le modifiche al Regolamento comunale dei nidi d’infanzia e le tariffe di frequenza. Quelle stesse tariffe che, negli ultimi due mesi, hanno determinato una forte mobilitazione da parte delle famiglie, in conseguenza – dicono alla vigilia della seduta – "dei forti rincari decisi dal Comune riguardo le rette".

Secondo i genitori, che avrebbero già richiesto un incontro all’amministrazione, inviando una lettera, e raccolto oltre 140 firme, le rette falconaresi "sono più care rispetto a tutti i Comuni limitrofi dal 30 al 60 per cento". Una delegazione di mamme e papà, oggi, sarà presente e potrebbe prendere parola per, chiariscono, "esprimere il nostro dissenso verso queste decisioni" che bollano come "scellerate".

Le famiglie, visto l’avvio del nuovo anno scolastico-educativo e l’emissione, ai primi mesi di ottobre, dei bollettini a copertura dei costi del servizio di gestione asili nido, hanno preso atto delle "effettive ricadute economiche delle variazioni tariffarie apportate" dalla Giunta.

"Al di là dello scontento più o meno forte di ciascuna famiglia, in base alla situazione degli aumenti specifica, occorre rilevare che i criteri per la definizione delle nuove tariffe, complessivamente considerati, sollevano diversi dubbi circa l’effettiva sostenibilità e applicabilità nel lungo termine delle rimodulazioni", proseguono.

Le strutture degli asili nido falconaresi sono Aquilone, Sirenetta e Snoopy. Tra le richieste che avanzeranno i genitori, quella di "rimodulare le modalità di composizione delle tariffe in modo da computare una parte di spesa fissa mensile e una spesa variabile legata alla presenza, pari ad almeno il costo sostenuto per il pasto (5,53 euro). Tale modularità delle tariffe è ad esempio utilizzata dai Comuni di Osimo e Chiaravalle".

Contestualmente, chiederanno di "scorporare dalla quota fissa mensile le eventuali assenze prolungate del bambino frequentante" e di "computare il costo fisso mensile con una formula proporzionale ai giorni di effettiva apertura".

Altro paletto: "Fissare la retta mensile massima alla fascia con Isee uguale o maggiore a 40mila euro", come avviene in altri Comuni del circondario, e, dunque, "rideterminare gli eventuali incrementi in maniera proporzionata ed equa a ciascuna fascia di reddito, con particolare riguardo alle fasce con Isee tra 25mila e 40mila euro".

Da ultimi, non per importanza, "provvedere all’emissione di voucher o buoni spesa per le famiglie con Isee inferiori a 7mila" e "prevedere un avvio progressivo degli incrementi, definiti eventualmente in percentuale rispetto ai mesi di frequenza, in modo che gli adeguamenti siano progressivamente assorbiti dalle famiglie in corso d’anno".