Sarebbero sulle tracce di una banda di foggiani i carabinieri di Osimo dopo il colpo grosso alla Marvit di Osimo Stazione, presa di mira da una banda di ladri tuttora in fuga. Si tratterebbe di un gruppo specializzato proprio nei furti di materie prime indirizzate al mercato italiano. Hanno fatto irruzione nell’azienda, una delle più grandi tornerie italiane di particolari metallici di precisione, partner di fiducia di aziende leader a livello mondiale, situata dietro il Mc Donald’s, a due passi dalla statale 16, la scorsa domenica sera.
Sono riusciti a portare via un container pronto per la mattina seguente, un carico ingente di prodotti di minuteria per lo più in ottone. Il valore ammonterebbe a circa centomila euro. Sono entrati in azione poco dopo le 20 tagliando con un frullino la recinzione metallica che delimita la ditta sul lato del fosso Scaricalasino, quello che sapevano essere il meno esposto. Avrebbero usato un altro grosso mezzo, probabilmente trafugato da un’altra azienda del territorio. Dalla pizzeria vicina hanno lanciato l’allarme e da lì il tam tam delle forze dell’ordine. La polizia stradale di Jesi, che stava svolgendo un posto di blocco all’uscita di Ancona nord dell’A14, ha intercettato il camion con il container rubato. Il ladro al volante è riuscito a fermare la marcia e a scappare a piedi nel buio della campagna circostante e così hanno fatto gli altri che lo seguivano su un’auto.
Una banda di ladri professionisti appunto che aveva studiato il colpo a tavolino tempo prima, compreso il camion da rubare per caricare il container. Esattamente l’anno scorso la zona industriale della Valmusone è stata colpita più volte da una banda specializzata in furti di metalli. Erano stati almeno quattro i furti andati a segno in altrettante ditte per un danno complessivo di svariate migliaia di euro, oltre ai gravi disagi creati alle attività produttive per via della difficoltà di reperire materiale in tempi brevi. In altri casi, almeno due, i sistemi di allarme hanno funzionato riuscendo ad evitare i furti ma non senza conseguenze per le aziende che hanno dovuto provvedere al ripristino per via dei danni causati dalla banda. In quei casi i responsabili restarono senza volto.
Silvia Santini