L’Associazione nazionale emodializzati è un’organizzazione di volontari che da oltre cinquant’anni si impegna a garantire una vita dignitosa alle persone affette da malattie renali. Questi pazienti sono costretti a recarsi in ospedale tre volte a settimana per sottoporsi alla dialisi, trattamento essenziale che sostituisce la funzione dei reni mediante complessi macchinari. Questa condizione rende i dializzati una categoria vulnerabile. Di conseguenza, le carenze del Servizio sanitario nazionale hanno un impatto diretto e significativo sulla loro qualità di vita.
Tra i problemi più gravi che affrontiamo nella nostra regione emerge la carenza di personale sanitario, in particolare di infermieri specializzati e medici nefrologi, figure imprescindibili per gestire la complessità tecnologica e assistenziale della dialisi. Un caso emblematico è rappresentato dal Centro dialisi dell’ospedale di Torrette. Oltre alla normale attività dialitica, questa struttura svolge un ruolo cruciale nella gestione di numerosi altri servizi: supporta il Centro trapianti, è il riferimento regionale per gli accessi vascolari complessi e offre prestazioni di altissimo livello per i casi più critici. Ma queste responsabilità aggiuntive gravano su un personale già insufficiente, rendendo sempre più difficile garantire cure di qualità.
Il numero di infermieri in servizio non è sufficiente per assicurare una dialisi serena e sicura ai pazienti. A ciò si aggiunge il forte stress e l’accumulo di stanchezza che colpiscono il personale, spesso costretto a doppi turni. Le testimonianze dei pazienti raccolte dall’Aned parlano di preoccupazioni crescenti: molti riferiscono di sentirsi in ansia durante le sedute, specie quelle pomeridiane, osservando il personale oberato da altissimi ritmi di lavoro. C’è poi la necessità di introdurre un terzo turno di dialisi, che noi richiediamo da tempo, per soddisfare le esigenze dei pazienti, cosa che aumenta l’urgenza di aumentare il personale.
Crediamo che una collaborazione tra pazienti e istituzioni sanitarie sia fondamentale. La nostra battaglia continuerà. È inaccettabile che le esigenze di pazienti e personale sanitario vengano ignorate. Serve un intervento immediato: il diritto alla salute non può aspettare.
Aned