PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

Cardeto, morto mummificato nell’indifferenza: aveva una coperta tirata su fino all’addome

Il decesso del senzatetto ritrovato venerdì pomeriggio nell’edificio sotto il vecchio faro risale ad almeno otto mesi fa, quando faceva freddo. "Fantasmi" che vivono accanto a noi

Ancona, 7 luglio 2024 – Sarà l’autopsia a chiarire, forse, le cause della morte dell’uomo trovato l’altro ieri in avanzato stato di decomposizione dentro un edificio abbandonato del Parco del Cardeto. Impossibile al momento stabilirne l’identità dal momento che gli investigatori della squadra mobile di Ancona, intervenuti sul posto dopo la segnalazione, non hanno trovato alcun documento della vittima. Si sta cercando di capire se ci siano denunce di scomparsa particolari. L’ipotesi sempre più consistente è che la vittima sia un senza fissa dimora, forse uno straniero richiedente asilo che non è riuscito a entrare in uno dei percorsi di protezione e di accoglienza della prefettura. Ipotesi appunto, come quella sulla probabile causa del decesso. Qui prende piede la possibilità che a uccidere quel poveretto sia stato un malore, una crisi cardiaca forse collegata al freddo che l’ha colto all’improvviso mentre stava dormendo. Gli inquirenti hanno ritrovato la vittima distesa sopra un giaciglio di fortuna, la coperta tirata fino al ventre; l’uomo vestito, le scarpe appoggiate al bordo del materasso.

Il corpo del senzatetto è stato ritrovato nell’edificio sotto il vecchio faro
Il corpo del senzatetto è stato ritrovato nell’edificio sotto il vecchio faro

Aveva scelto un luogo protetto, con un tetto, ma comunque senza altre protezioni. Nello specifico l’ex sede del Gabinetto della Polizia scientifica nella zona del bastione San Paolo. L’edificio, più volte oggetto di vandalismi e di occupazioni, si trova proprio sotto il faro, sul ciglio della collina con vista sul campo degli ebrei. La mobile ha rinvenuto segni evidenti di alcuni bivacchi, l’ipotesi dunque è che altri siano transitati lì dentro per poi andarsene senza segnalare quel cadavere, evitando conseguenze. Gli inquirenti ipotizzano che la morte possa essere sopraggiunta circa 7-8 mesi fa e visti gli indumenti e gli elementi del letto di fortuna fanno pensare che quel giorno faceva freddo. Siamo dunque attorno allo scorso mese di novembre. Ad aiutare le autorità sulla tempistica del decesso anche lo stato in cui era ridotto il corpo, ormai mummificato, prosciugato e ridotto a pochi lembi di pelle e agli abiti. Una scena davvero terrificante che si lega al dramma degli invisibili costretti a vivere in soluzioni di fortuna. Negli ultimi due anni il problema dei migranti e dei senza fissa dimora costretti ad andare da un riparto all’altro per sopravvivere, in attesa di una regolarizzazione, è scoppiato anche ad Ancona. Prefettura e questura fanno il massimo per sopperire al problema e sono tra le più attive in tal senso, ma ancora non basta. Gruppi di persone senza un domicilio sicuro sono stati costretti a fuggire da varie soluzioni abitative a causa dei residenti delle zone interessate: dal Passetto al porto passando per via Montebello, via Scandali e altre ancora. Avanzando presunti motivi di sicurezza hanno costretto i senza fissa dimora a sloggiare e vagare tra una soluzione di fortuna e l’altra.