Terminerà domani, dopo quasi quattro anni pieni ed intensi, l’esperienza alla guida della Compagnia carabinieri di Ancona del maggiore Manuel Romanelli. "Salirà" a Trento ed entrerà a far parte della sezione anticrimine del Ros, nell’ambito della consueta "riorganizzazione" dell’Arma. Non l’unico cambio previsto nella provincia dorica. Ad ogni modo, nel capoluogo sarà sostituito dal maggiore Flavio Annunziata, in arrivo da Cesenatico. Originario di Sulmona, Romanelli era arrivato da capitano (settembre 2020) dalla Compagnia di Lucera. Prim’ancora era stato all’estero, per missioni di pace a Pristina, e aveva comandato il Nucleo operativo e radiomobile di Avellino (2013-2016), dopo la frequentazione del 190esimo Corso all’Accademia Militare di Modena e una laurea in giurisprudenza.
Comandante Romanelli, che esperienza è stata quella di Ancona?
"A livello umano e professionale bellissima, arricchente, avendo assunto un incarico importante. Provenivo da realtà complesse molto differenti dal punto di vista operativo, come quella di Lucera. Ancona mi ha dato tanto. Assumerò un nuovo ruolo e c’è voglia di iniziarlo, seppure con il dispiacere di lasciare questa bella città. Una città in cui, peraltro, ho assunto il grado di maggiore".
Gli interventi più significativi che ricorda?
"Abbiamo svolto diverse attività, da quelle di prevenzione e repressione degli stupefacenti, passando a quelle di polizia giudiziaria o con risvolti sociali, come il contrasto alle truffe agli anziani, ai reati contro il patrimonio e agli incontri nelle scuole. Sicuramente ricordo, a cavallo tra il 2020 e il 2021, quando abbiamo concluso un’importante attività investigativa che ha prodotto 15 misure cautelari nei confronti di cittadini rumeni per le truffe dei bancomat. Questi soggetti si avvicinavano alle vittime e facevano cadere delle banconote, per poi sottrarre con astuzia il portafogli e prelevare i loro risparmi. Sul fronte degli interventi antidroga, invece, citerei l’episodio del 2022, quando abbiamo recuperato 42 chili di cocaina e arrestato un cittadino albanese. Ma sugli stupefacenti sono stati innumerevoli i sequestri e gli arresti, penso anche ai cittadini sudamericani che si muovevano sull’asse Ancona-Milano".
Sul fronte dei dati statistici avete già stilato un resoconto?
"Quello verrà fatto più avanti dalla Prefettura. Mi preme sottolineare però che, da carabinieri, siamo più attenti e sensibili all’aspetto umano, a tutelare le persone e fornirgli risposte, ad esempio, dopo un danno economico. Poi è sempre meglio che questo non accada, certo".
Che città lascia e quali, secondo lei, le principali criticità?
"Ci sono alcune aree in cui la concentrazione di delittuosità e più densa rispetto ad altre, ma sicuramente molto meno rispetto ad altre zone d’Italia. Le mie esperienze pregresse lo insegnano. Ancona è vivibile, tranquilla e debbo dire si può contare su un’importante sinergia tra tutte le forze di polizia in campo. Ma anche sulla collaborazione delle persone, che fungono da sentinelle per il territorio. Gli eventi delittuosi sono ben controllati e ad essi corrispondono azioni tempestive. Lo standard di vita è sicuramente elevato".
Ha già salutato tutti?
"Sto completando il giro, colleghi, forze di polizia e Istituzioni. Vorrei ringraziarli della costante e proficua collaborazione. Poi da sabato (domani) partirò per la nuova avventura".