REDAZIONE ANCONA

"Cantine Aperte" per i nostri vini

Sabato e domenica nelle Marche saranno 74 le aziende pronte ad accogliere appassionati e curiosi

"Cantine Aperte" per i nostri vini

E’ in arrivo la ‘due giorni’ più attesa dagli amanti del vino. Si parla di "Cantine Aperte", naturalmente, che sabato e domenica solo nelle Marche vedrà 74 aziende accogliere migliaia di ‘enonauti’. Ben 37, la metà, sono della provincia di Ancona, la quale può vantare due eccellenze come Verdicchio e Rosso Conero. Il secondo ha il suo regno tra Ancona e Camerano (ma sono coinvolte anche Numana e Castelfidardo), ma la parte del leone, almeno a livello numerico, è saldamente nelle mani della Vallesina, con le tante aziende di Cupramontana, Castelplanio, Rosora, Staffolo, San Paolo di Jesi, Montecarotto, San Marcello e Jesi che producono il ‘nettare bianco’.

Ben sei le cantine di Morro d’Alba, con il suo Lacrima, ma decisamente ben rappresentata è anche la zona settentrionale della provincia, ovvero il territorio senigalliese e località come Serra De’ Conti, Barbara, Ostra Vetere, Castelleone di Suasa e Corinaldo. L’altra metà delle cantine marchigiane partecipanti si divide tra nord, dove spicca il Bianchello del Metauro, e il sud dove la scelta è molto varia, tra Rosso Piceno Superiore, Falerio, Vernaccia di Serrapetrona, Passerina e Pecorino, per citare i vini più noti. In teoria con soli 12 euro si potrebbero assaggiare tre calici di ognuna delle 74 aziende partecipanti. Cosa praticamente impossibile, oltre che sconsigliabile.

E’ solo per dare l’idea dell’occasione che hanno gli interessati grazie all’iniziativa del Movimento Turismo del Vino delle Marche, presieduto da Serenella Moroder. D’altronde lo spirito che anima la manifestazione è puntato decisamente sulla qualità, e su un consumo ‘consapevole’, piuttosto che sulla quantità. Lo slogan è ‘Vedi cosa bevi’. Ma potrebbe essere anche ‘Ascolta cosa bevi’. Moroder ricorda che "siamo la seconda regione d’Italia per numero di cantine aderenti. La nostra è una produzione di eccellenza. Il mondo del vino marchigiano, infatti, è cresciuto parecchio. Una volta dalla campagna si scappava. Oggi ci sono giovani che aprono nuove aziende, raccogliendo una sfida".

In effetti c’è chi inizia da zero, come la Tenuta Grimaldi di Matelica, e chi prende il testimone dai nonni, come i Vini Simonetti di Staffolo. Poi ci sono nomi già affermati da tempo, come la Montecappone di Jesi: "Vogliamo far capire la qualità dei nostri vini, spiegando come vengono prodotti" dice Gianluca Mirizzi. Caterina Garofoli parla di "occasione per far conoscere i vini, ma anche tutte le persone che stanno dietro la loro produzione. E’ importante raccontare chi sono. Le persone fanno la differenza".

Ma chi partecipa all’iniziativa? "Sono molti i giovani - risponde Moroder -, anche se di sabato vengono di più le famiglie. E’ importante far capire come nasce un vino anche ai bambini. Educandoli in tal senso diventeranno poi consumatori più consapevoli". Per Moroder "il cuore della manifestazione è il rapporto empatico, amicale che si crea tra vignaiolo ed enoturista".

Inutile dire che ‘Cantine aperte’ dà anche modo di scoprire un patrimonio culturale e paesaggistico di grande bellezza e importanza storica. Per informazioni aggiornate si può consultare anche il sito www.movimentoturismovino.it e le pagine social (o i siti) delle varie aziende partecipanti.

Raimondo Montesi