
Cane in giardino avvelenato con il topicida
Lasciano la cagnolina in giardino e quando tomano a casa la trovano barcollante. Qualcuno aveva gettato nella loro corte privata chicchi rossi riconducibili ad un topicida. C’è mancato poco che una cucciola di rottweiler morisse avvelenata. I proprietari hanno presentato una denuncia ai carabinieri, il 18 gennaio scorso, per tentata uccisione di animale.
L’episodio è recentissimo, risale all’11 gennaio, in via Fratelli Cervi, e non è stato l’unico. Per questo è stata fatta una denuncia contro ignoti. A presentarla, al comando della Compagnia, è stata la proprietaria della bestiola, una osimana di 41 anni, ma l’animale è di tutta la famiglia. Una cagnolina di razza, di nome Stella, di un anno di vita e che non avrebbe mai recato disturbo abbaiando. La maggior parte del tempo lo passa in casa e dorme sempre al chiuso. La famiglia si è affidata all’avvocato Francesco Nucera per essere tutelata.
"Faremo di tutto - dice il legale - per trovare il ’killer’ di questa bestiola". Il primo giomo del ritrovamento era pomeriggio. Il figlio della donna, che ha 20 anni, era tornato a casa dal lavoro e aveva visto la cagnolina in stato confusionale. Non si reggeva bene sulle quattro zampe, sbandava e stava male. Si è avvicinato a lei, che era in giardino, e ha notato che a terra c’erano dei chicchi rossi.
Ha intuito che li avessi mangiati cosi, senza perdere tempo, sospettando che avesse in atto un avvelenamento, è andato dal veterinario per far visitare la rottweiler. L’esito degli esami a cui la bestiola è stata sottoposta ha confermato: nel sangue c’erano tracce di un avvelenamento da topicida. Stella è stata dimessa con una terapia domiciliare da seguire. II 16 gennaio, dopo soli 5 giorni, il figlio della 41enne ha notato che nella ciotola dell’acqua della cagnolina, in giardino, c’erano dei pezzi di qualcosa di colore blu.
Ha avvisato il veterinario che, sospettando potesse essere altro topicida, ha integrato la cura con del carbone attivo da somministrare alla cagnolina. Non c’era certezza che avesse bevuto quell’acqua anche perché dopo il primo tentato avvelenamento la bestiola esce in giardino solo se i proprietari sono in casa.
Il sospetto è che qualcuno abbia gettato il veleno da fuori perché il giardino ha una recinzione metallica altra quasi due metri ed è impossibile entrare.
Marina Verdenelli