"Spostare gente è l’extrema ratio. Noi abbiamo già stabilito che non si possa più costruire in quelle aree ed è già un cambio di passo vero". Stefano Bonaccini, da ex governatore dell’Emilia-Romagna, torna a Bologna, all’hotel ’Il Guercino’, ospite del ’Salotto’ bolognese di Patrizia Finucci Gallo. Questa volta, con un’alluvione non vissuta in prima linea e "per questo mi sono sentito inerme, ha fatto male", ammette. Oggi, da eurodeputato, non manca però di difendere il lavoro fatto, non dà grande peso all’ipotesi delocalizzazione, ventilata dal sindaco di Bologna Matteo Lepore e non esclusa dall’attuale presidente Irene Priolo, e non nasconde la rabbia per "lo sciacallaggio" di alcuni esponenti di governo. Sulla legge urbanistica regionale del 2017, finita nel mirino di Lepore e su cui anche Michele de Pascale si è detto critico, invece, replica fermo: "Un errore? Proprio no. Se mi portate una Regione che ha una legge più restrittiva della nostra la copio, ma non c’è", dice. Poi, però, passa la palla all’aspirante presidente de Pascale, concedendo che "si può e si deve fare meglio". L’ex governatore torna sul tema dell’obbligo delle polizze anti-alluvioni ("non vorrei fossero un alibi per il governo") e liquida la commissione d’inchiesta lanciata dalla maggioranza ("ne fanno una su tutto"). In chiusura, un commento sulla campagna elettorale de Pascale-Elena Ugolini: "La voglia di mandarci a casa non c’è". E guarda alle prossime Politiche: "Credo che il Pd (nei collegi non di coalizione) dovrebbe fare le primarie", dice. Obiettivo: mandare in soffitta il listino bloccato.
Rosalba Carbutti