Ancona, 7 agosto 2024 – Il contenuto delle locandine che tappezzano le spiagge è inequivocabile: "Se il Governo e il Parlamento vanno in ferie, senza una legge che tuteli la balneazione attrezzata italiana, noi chiuderemo gli ombrelloni. Dopo 14 anni di rinvii e due anni di chiacchiere, basta!". Detto, fatto. Dagli annunci in piazza Santi Apostoli, Roma, nel mese di aprile, agli atti concreti. Molto significativi, nel mezzo dell’estate. Il Sib-Confcommercio e la Federazione italiana imprese balneari, infatti, hanno proclamato una manifestazione nazionale per la giornata di venerdì: fino alle 9.30 gli ombrelloni rimarranno chiusi e, allo stesso modo, nelle attività aderenti non saranno erogati i canonici servizi. Ci sono zone in cui si resterà uniti nello stop, altre che non lo contempleranno.
I motivi della protesta? In due parole: direttiva Bolkestein. La sua applicazione, secondo gli operatori, apporrebbe una serie ipoteca per il futuro degli chalet gestiti, per la maggiore, da piccole e medie imprese familiari. All’orizzonte, vista la scadenza delle concessioni fissata al 31 dicembre e, dunque, le gare per l’aggiudicazione degli spazi, si addensano nuvoloni scuri. Niente a che vedere, stavolta, col maltempo.
"Siamo costretti a protestare per salvaguardare le nostre aziende e, con esse, la balneazione attrezzata italiana che costituisce un modello di successo che tutto il mondo ci invidia. Tutto ciò rischia di essere mortificato dall’assenza di un provvedimento legislativo chiarificatore per tutelare ’il lavoro e le aziende di chi ha avuto il solo torto di aver creduto nelle leggi dello Stato’ – si legge in uno dei volantini –. Cercheremo di manifestare il nostro dissenso in forme e con modalità che possano arrecare il minor disagio possibile".
Ma disagio ci sarà, in quanto la giornata di mare – che solitamente inizia all’alba – scatterà dopo le 9.30. Eppure, come accadrà in altri lidi delle Marche, anche in provincia di Ancona si procederà in ordine sparso. A nord del Conero, la presa di posizione di Falconara e Palombina Nuova è perentoria: niente attività, clientela informata tra altoparlanti, passaparola e locandine, totale (o quasi) adesione alla manifestazione. Così almeno 25 balneari, associati a Confcommercio, a Senigallia, mentre il Consorzio Senigallia Spiagge non avrebbe aderito. Idem più a sud, dove a Portonovo non si dovrebbe tenere chiuso. Ed infine, in Riviera, la partecipazione sarà soggettiva. Forse si teme l’impatto per turisti e bagnanti nel clou della stagione. Per gli altri, la battaglia futura supera il potenziale disagio di (neppure) mezza giornata.