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Ancona, il bodybuilder arrestato: "Spacciavo per vivere, non riuscivo a lavorare"

Il personal trainer Riccardo Zagaglia ha così spiegato la cocaina trovata in casa. L’uomo non è dipendente della Iron House Gym che non è stata perquisita

Riccardo Zagaglia è ai domiciliari

Osimo (Ancona), 1 luglio 2023 – ”La palestra non è stata perquisita e Riccardo Zagaglia non è dipendente della struttura". Lo precisa l’avvocato Fatmir Cela per conto di Daniele Di Sante, legale rappresentante della Diessemme asd, società proprietaria della Iron House Gym di Osimo, in merito alla vicenda avvenuta lunedì. Quella mattina, i carabinieri del Nas di Ancona con i colleghi di Osimo sono arrivati nella struttura e hanno perquisito il portorecanatese Zagaglia, body builder e personal trainer, in passato anche proprietario di diversi negozi di integratori alimentari.

L’uomo ai militari aveva spiegato di avere a casa qualcosa, le pattuglie si erano spostate a Porto Recanati e lì avevano sequestrato quattro etti di cocaina, diverse confezioni di anabolizzanti, tra cui alcuni senza autorizzazione all’immissione in commercio, e 10mila euro in contanti. Era stato dunque accusato di spaccio, commercio di farmaci senza autorizzazione, ricettazione di anabolizzanti di provenienza illecita, e commercio di sostanze per alterare le prestazioni agonistiche degli atleti.

Nell’udienza di convalida, in tribunale a Macerata, Zagaglia ha spiegato di aver avuto difficoltà economiche, non riuscendo più a lavorare come personal trainer, ed essendo uscito dal circuito dei body builder professionisti; per questo avrebbe venduto l’attività che aveva prima, e poi avrebbe accettato la proposta di un suo cliente, che gli avrebbe procurato la cocaina da spacciare.

I soldi in contanti trovati a casa e nella sua auto sarebbero quello che restava della vendita della palestra. Lo spaccio insomma sarebbe stato l’unico modo che avrebbe trovato per guadagnare qualcosa.

Quanto agli anabolizzanti, non li avrebbe mai venduti, ma solo utilizzati per se stesso. Dopo le sue dichiarazioni, il pubblico ministero Rita Barbieri ha chiesto per lui la misura cautelare in carcere. Ma il giudice Claudio Bonifazi, condividendo i rilievi difensivi dell’avvocato Simone Santoro, ha disposto che rimanga ai domiciliari. Zagaglia conta di dimostrare la sua innocenza per quanto riguarda le confezioni di farmaci trovate in casa sua. In questa vicenda, in ogni caso, la palestra di Osimo dove era stato fermato dai carabinieri non ha alcun collegamento. I militari lunedì non hanno perquisito la struttura, che ha un solo dipendente e per la quale Zagaglia non ha mai lavorato.