Ancona, 16 settembre 2023 – Si erano rivolti ad una agenzia di viaggi anconetana molto stimata e accreditata con le compagnie aeree, per acquistare tramite questa i biglietti per mete intercontinentali che servivano a clienti facoltosi in viaggio per lavoro e per motivi sportivi. Tra i clienti ci sarebbero stati anche dei calciatori di serie A. Quando però poi le compagnie aeree dovevano riscuotere il pagamento, avvenuto presentando carte di credito, la transazione non andava a buon fine. A rimetterci è stata l’agenzia anconetana che emetteva i biglietti di viaggio in quanto agenzia munita di licenza Iata, quella che permette di emettere direttamente il biglietto aereo per conto delle compagnie. Ha dovuto pagare 32mila euro di tasca propria perché le carte di credito fornite o erano inesistenti o erano prive della copertura.
Una truffa in piena regola ai danni della "Go Asia" di Ludovico Scortichini che ha sporto denuncia portando in tribunale la legale rappresentante di una società bolognese, la "Ipoint Travel srl", per conto della quale avevano emesso i biglietti aerei poi non risultati pagati. L’imprenditrice a capo della srl, Elena Cariati, 47 anni, milanese residente a Bologna, è finita a processo per truffa in concorso e ieri il giudice Pietro Renna l’ha condannata a 6 mesi e 800 euro di multa e all’immediato risarcimento del danno procurato all’agenzia anconetana. Prima di emettere sentenza sono stati sentiti in aula sia Scortichini, come parte offesa che si è costituita parte civile con l’avvocato Emanuele Lamanna, che una sua dipendente che ha seguito le prenotazioni dei biglietti. Quest’ultima ha riferito che in agenzia aveva telefonato un uomo per contro della Ipoint Travel, presentandosi come un dipendente, era maggio del 2019. "Non mi è sembrato italiano – ha riferito la teste – più un accento dell’Europa dell’Est. Aveva bisogno di appoggiarsi ad una agenzia accreditata per l’emissione di biglietti aerei. Ci è stata fornita la visura camerale e sembrava fosse tutto a posto. Da lì è iniziato uno scambio di mail per le emissioni dei titoli di viaggio. Erano quasi sempre in business class, voli intercontinentali, una sola volta è stato per la Sardegna ma per la Cariati e la figlia, poi Bangladesh e altre mete asiatiche".
Tra la fine di giugno 2019 e i primi di luglio dello stesso anno sono stati richiesti ed emessi 5-6 biglietti diversi a fronte di carte di credito fornite dalla persona che chiamava per conto della Travel. In un caso, per un calciatore del Bologna (estraneo ai fatti), era stato prenotato anche l’hotel. Le cose hanno iniziato a non quadrare perché arrivano i primi reclami sulle coperture delle carte e mancano i bonifici. Con le prime avvisaglie il dipendente della Travel è sparito. L’agenzia di viaggi di Ancona è andata a cercare la loro sede a Bologna ma non ha trovato nulla. In una settimana ha truffato 32mila euro. L’imputata era difesa dall’avvocato Gaia Tonci e ieri ha chiesto l’assoluzione per la sua assistita sostenendo che l’agenzia di Ancona doveva fare più verifiche e che nessuno dei dipendenti ha mai preso contatti con Go Asia quindi la 47enne era estranea a tutto. Potrà fare appello.