NICOLÒ MORICCI
Cronaca

Benvenuti nel rione di Capodimonte I residenti: "Solo incuria e degrado Servono eventi, qui è un museo"

Gli abitanti insorgono puntando il dito sulle ultime risse e sullo stato della rupe di via XXIX Settembre "Il Comune affitti i tanti locali al piano terra e trovi una soluzione per il troppo rumore dei traghetti".

Benvenuti nel rione di Capodimonte I residenti: "Solo incuria e degrado Servono eventi, qui è un museo"

di Nicolò Moricci

Case che "si svalutano per il rumore dei traghetti, ciuffi d’erba ovunque, sampietrini che scompaiono sotto toppe di catrame per coprire le buche". E poi "bivacchi, degrado e discariche improvvisate". Benvenuti a Capodimonte, lo storico quartiere del ghetto ebraico, uno dei rioni più antichi di Ancona. Il rione che nel 1936, vale a dire 87 anni fa, diede i natali all’attrice che disse di no a Hollywood, la bellissima Virna Lisi. Un quartiere ormai allo sbando, che – dicono i residenti – "sta perdendo la sua identità originaria". E che peccato per la sinagoga e per la Chiesa ortodossa, "che, insieme all’ambulatorio del ‘900 (con dentro gli strumenti di una volta), potrebbero diventare una vera e propria attrazione culturale. Chissà se la nuova Giunta comunale sa dell’esistenza di un museo della medicina in via Cialdini". L’incendio di qualche giorno fa e l’incursione dei vandali in via Podesti, così come la rissa tra nordafricani in via Oberdan, sono una triste realtà. Con Laura Baldelli, Rita Stecconi e Maurizio Pignocchi, il Carlino è andato tra la gente, fra gli storici palazzi alti e stretti di Capodimonte: "Il rione si sta svuotando – commenta Baldelli – Servono piccole iniziative di quartiere, anche in sinergia col Comune, per restituire dignità a Capodimonte. Un quartiere concepito con una serie di piazzette che vanno popolate. Invece, persino le panchine cadono a pezzi. E fra i giochi dei bambini di piazza San Marco bivaccano i disperati". Anche Erika, che abita lì, le problematiche le conosce. Qualcuno ha persino paura di uscire di casa quando è notte fonda e l’illuminazione è fioca. Sopra il parcheggio sotterraneo, cui ci si affaccia da uno di quei vicoletti, "avrebbe dovuto essere costruito una sorta di mega giardino floreale, ma poi – chissà perché – il progetto è naufragato", fa notare Pignocchi, che punta il dito sulla rupe che dà su via XXIX Settembre. "La vista è mozzafiato, ma le case si svalutano per l’inquinamento marittimo. Serve un molo mobile con braccio esterno, come propose il dipartimento di architettura dell’Univpm. E le auto che sfrecciano su via Cialdini sono un pericolo per i passanti, dato che mancano i marciapiedi. La soluzione? Far rispettare le regole che già ci sono – sottolinea Laura – Questa, sul regolamento comunale, è una zona a traffico limitato da anni, ma nessuno fa rispettare le norme. I vigili non possono essere ovunque, ma bastarebbero le telecamere. Vanno incentivate le attività, magari favorendone l’apertura nei tanti locali a piano terra di proprietà del Comune (che ora sono sfitti)". Intanto, Rita sta pensando a un evento per celebrare il pittore dorico Francesco Podesti, con una sorta di teatro all’aperto: "Forse lo realizzeremo in autunno, ma è ancora tutto top secret".