REDAZIONE ANCONA

Beko, piano di tagli: oltre 300 a rischio in città

L’azienda ha presentato le strategie che prevedono circa 2mila esuberi in Italia. Sindacati increduli, il governatore: "Proposta irricevibile"

Beko, piano di tagli: oltre 300 a rischio in città

La riunione di ieri al ministero

"Una vera doccia fredda: il piano presentato parla di 66 esuberi a Melano e tra i 200 e i 300 nella sede impiegatizia con la chiusura della ricerca e sviluppo di Fabriano. Complessivamente 750 esuberi nelle Marche dove chiude lo stabilimento di Comunanza con 320 lavoratori".

Così ieri i sindacati all’uscita dal ministero dove si è tenuto il tavolo sull’elettrodomestico nel quale Beko ha presentato il piano industriale che dovrebbe essere in vigore dal 2026 alla presenza del sottosegretario Fausta Bergamotto. Un piano definito "lacrime e sangue" dai sindacati che parlano di "quasi 2mila esuberi, poco meno della forza lavoro complessiva" e oggi incontreranno nelle assemblee i lavoratori che si preparano già a mobilitarsi.

"Gli esuberi previsti per Fabriano tra impiegati e operai sono equivalenti a quelli di una delle due fabbriche che dovrebbero chiudere - commentano ancora le sigle -. Il governo ha respinto il piano che speriamo sia rivisto in toto prima del prossimo incontro già fissato per il 10 dicembre e l’azienda ha accettato di tornare al tavolo".

Da Beko Europe parlano di "oltre 110 milioni di Euro di investimenti previsti, con focus su cottura da incasso, ricerca e sviluppo (R&D) e funzioni strategiche. Cassinetta e Melano – aggiungono - sono confermati come hub produttivi per la produzione di microonde, forni e piani cottura da incasso per l’Europa. A Cassinetta è previsto un ridimensionamento della produzione di frigoriferi da incasso. Le produzioni rimarranno in essere ed invariate fino alla fine del 2025".

"Il piano rappresenta – aggiungono - una soluzione concreta che permetterà una presenza stabile e di lungo periodo in Italia, grazie ad un assetto che riflette le mutate condizioni del mercato globale, il difficile scenario competitivo cui il settore è sottoposto in Europa, dovuto alla perdurante concorrenza dei produttori dell’Estremo Oriente (in particolare dalla Cina). Il piano punta a rendere la produzione e le attività che resteranno in Italia sostenibili e profittevoli nel lungo periodo. Oggi gli stabilimenti italiani operano al di sotto del 40% della capacità . L’Italia rivestirà un ruolo centrale nella strategia globale di Beko per la categoria Cottura (Cooking) ed è previsto che, presso gli stabilimenti di Melano e Cassinetta di Biandronno (VA), siano localizzate produzioni di nuovi prodotti a marchio Beko, oggi non presenti nel portafoglio prodotti globale".

Parla di piano "inaccettabile, irricevibile e assolutamente non sostenibile" governatore Acquaroli che aggiunge: "L’azienda deve ripensare le proprie intenzioni strategiche. La Regione condivide e sostiene l’orientamento del Mimit di esercitare il golden power per tutelare l’occupazione".

Sara Ferreri