SILVIA SANTINI
Cronaca

Beko, fumata grigia: chiesti incentivi all’esodo

I sindacati hanno elencato una serie di proposte, martedì prossimo il vertice decisivo: prendere o lasciare. Pronte le assemblee di fabbrica

La riunione di ieri al ministero

La riunione di ieri al ministero

E’ stato un altro tavolo durato ore quello di ieri al Mimit per la vertenza Beko Europe, oltretutto in una data importante, a un anno esatto dalla sua nascita. Dopo 365 giorni la situazione è tutt’altro che rosea. Stanno proseguendo serrate infatti le interlocuzioni tecniche al Ministero sugli aspetti industriali e occupazionali tra l’azienda e le organizzazioni sindacali per la definizione di un accordo quadro per lo sviluppo produttivo dell’azienda.

Martedì sarà la data finale, l’ultima riunione, sempre al Ministero, per chiudere l’accordo. Prendere o lasciare insomma, qualsiasi sia la proposta. Solo in tarda serata ieri è stata letta la bozza di testo con tutti i punti da siglare per l’accordo.

Spicca la scaletta degli incentivi, dai 35mila euro per chi ha meno di 40 anni agli 85mila per gli over 55. Poi l’accompagnamento alla pensione, 2 più 2 (cassa integrazione e Naspi). Ci si sta ancora lavorando. Soltanto martedì però sarà definito il tutto. Nelle funzioni di staff e di ricerca la riduzione degli esuberi è insoddisfacente, passando da 678 a 500, di cui circa 270 in Lombardia, 210 a Fabriano e 20 sparsi negli altri siti. Nel complesso restano in Italia ben mille 284 esuberi, di cui 312 a Cassinetta, 64 a Melano, 80 a Comunanza, 40 a Carinaro e 288 a Siena.

E’ stata una sorta di fumata grigia quindi, un incontro importante dopo i tanti che si sono susseguiti per arrivare alla stesura della bozza letta dall’azienda con alcune modifiche.

Per il 10 sono già state fissate le assemblee in azienda, poi la consultazione sull’accordo tra i lavoratori e probabilmente il 14 ci sarà la firma definitiva sull’accordo da parte del Ministro. Durante l’incontro è stato inoltre approfondito dai rappresentanti di Beko Europe un aggiornamento riguardo gli incontri avuti in sede aziendale con le rappresentanze sindacali in merito all’introduzione delle nuove linee di prodotto e al nuovo modello organizzativo dei siti produttivi in attuazione del piano industriale.

Non sono il sito di Fabriano. Nel corso del tavolo, presieduto dal sottosegretario con delega alle crisi d’impresa Fausta Bergamotto, il Mimit ha annunciato innanzitutto, in accordo con il sindaco di Siena, che Invitalia e il Comune sottoscriveranno nelle prossime ore un protocollo di intesa per l’acquisizione del sito toscano. L’operazione, ha sottolineato il sottosegretario Bergamotto, è volta a creare condizioni favorevoli per la reindustrializzazione dell’impianto e la ricerca di un nuovo investitore, restituendo così continuità produttiva e occupazionale ai lavoratori del sito e a realizzare un percorso che porti a un modello di sviluppo territoriale di tipo sociale, ambientale ed economico.